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Da: Regione Emilia-Romagna

Nell’incontro di fine anno con i giornalisti, il presidente della Regione fa il punto sul lavoro svolto: “Impegni rispettati nei tempi promessi”. Il presidente Mattarella invitato per il 5° anniversario del sisma

Il 2017 sarà l’anno delle infrastrutture e della lotta alla burocrazia. Perché è anche da questa strada che passano lo sviluppo e la competitività del territorio. Ma sarà anche l’anno di nuove leggi per l’urbanistica, la musica e lo sport, con l’obiettivo di destinare 20 milioni di euro al miglioramento e alla realizzazione di nuovi impianti.

A disposizione dell’Emilia-Romagna, nell’ambito della legislatura, ci sono circa 3,5 miliardi di euro per nuovi investimenti volti al completamento di opere infrastrutturali strategiche, da Piacenza a Rimini, al potenziamento del trasporto pubblico locale, della mobilità ciclistica e del sistema aeroportuale. Per la provincia di Ferrara sono previsti investimenti per oltre 243 milioni e 600 mila euro, derivanti in gran parte dalla Regione, dal programma Anas 2016-2020, da Rfi e dal ministero delle Infrastrutture e trasporti. In particolare, le opere nel ferrarese riguardano: progetto definitivo SS16 Argenta; SS 16 Argenta, 1^ stralcio; idrovia Ferrarese; interramento ferrovia Ferrara-Codigoro e Ferrara-Ravenna.

A fare il punto sui risultati raggiunti nei primi due anni di lavoro e sui prossimi obiettivi è stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nell’incontro di fine anno con i giornalisti. “Siamo quelli che le infrastrutture vogliono vederle realizzate, dopo troppi anni di stallo. Di alcune sono già partiti i cantieri, altri sono prossimi al via. Nella legislatura, possiamo contare su un pacchetto da 2 miliardi di euro per nuovi investimenti infrastrutturali, a cui si aggiunge il miliardo e 300 milioni per la Cispadana. Risorse straordinarie, che serviranno ad aumentare la competitività del territorio e a dare ossigeno al mondo del lavoro e delle imprese”.

L’obiettivo è “continuare a crescere e ad essere una delle locomotive del Paese”, perché, ha sottolineato Bonaccini “i dati che dal 2014 ad oggi confermano un calo della disoccupazione del 2%, per quanto buoni, non ci bastano: vogliamo portarla al 5% entro il 2020. Attraverso il Patto per il lavoro, ulteriori investimenti per l’attrattività, che ha già portato in Emilia-Romagna importanti gruppi internazionali, e per l’export, che continua a crescere soprattutto nell’agroalimentare. Abbiamo scommesso sul turismo come volano di sviluppo e i numeri ci stanno dando ragione, con il 2016 che si chiuderà con oltre 48 milioni di presenze. Abbiamo raddoppiato i fondi per la cultura- ha aggiunto- e a fine legislatura saranno triplicati. Stiamo lavorando alla nuova legge sulla musica, per valorizzare la grande esperienza e le tante eccellenze del nostro territorio. In agricoltura continuiamo a garantire una performance tra le migliori del Paese: entro il prossimo anno saranno investiti altri 500 milioni di euro dal Programma di sviluppo rurale”. Al centro anche le politiche per il rilancio della montagna, con 10 milioni di euro destinati a migliorare e potenziare la viabilità dell’Appennino.

Poi, lo sport, dove l’Emilia-Romagna si è già resa protagonista conquistando nuove manifestazioni nazionali e internazionali. “Contiamo di utilizzare- ha annunciato il presidente- 20 milioni del Fondo di sviluppo e coesione, da destinare a un bando unico per l’impiantistica sportiva”.

Altra sfida da vincere, dopo quelle dell’abbattimento delle liste d’attesa in sanità e dei vaccini obbligatori, su cui l’Emilia-Romagna ha fatto da apripista a livello nazionale, quella della burocrazia: “Parola d’ordine è semplificazione. Risultati concreti li porterà già la nuova legge sull’urbanistica, che prevede un unico strumento per la pianificazione territoriale, con un notevole abbattimento del tempo e dei passaggi burocratici necessari. Ma nel 2017 istituiremo una cabina di regia, con il coinvolgimento del territorio, per aggredire un problema ancora troppo presente nella vita quotidiana di cittadini e imprese. La sfida è abbattere la burocrazia, senza arretrare di un millimetro sulla legalità”.
Un impegno, quest’ultimo, che continuerà a partire dalle zone della ricostruzione, dove, ha anticipato Bonaccini, è attesa la possibile visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invitato per il quinto anniversario del terremoto, a maggio. “Già 25 Comuni hanno concluso la ricostruzione e sono usciti dal cratere, oltre l’80% delle persone è tornata a vivere nelle proprie case ristrutturate, la stragrande maggioranza delle scuole è stata ricostruita. Ma lo sforzo prosegue per semplificare e accelerare”.

“Abbiamo raggiunto importanti obiettivi, in tempi rapidi, anche grazie al buon lavoro svolto con l’Assemblea legislativa e al confronto sul territorio- ha concluso Bonaccini-. Adesso andiamo avanti, riprendendo anche a tenere sedute della Giunta in tutte le province e continuando a incontrare cittadini e imprese. Sono stati due anni positivi, gli impegni sono stati rispettati nei tempi promessi. Anche questo è un modo per far recuperare fiducia nella politica e nelle istituzioni”. /EC

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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