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da: Ufficio Stampa Rimini Jazz

Per la sua serata conclusiva, lunedì 21 settembre, la quindicesima edizione di Rimini Jazz si affiderà a un’orchestra che ha un rapporto di privilegio con il festival, la MYO – Mondaino Young Orchestra, i cui ben 26 elementi sono diretti da Michele Chiaretti (al Teatro Novelli, inizio alle ore 21, biglietto intero euro 15, ridotto 10). A richiamare l’attenzione sui giovanissimi musicisti romagnoli quest’anno è stata Umbria Jazz, che li ha ospitati nel suo programma a seguito del loro brillante piazzamento nel concorso che il festival perugino organizza per andare a caccia di giovani talenti del jazz italiano. Il concerto al Novelli sarà quindi anche un’occasione per ascoltare i progressi che l’orchestra ha fatto dalla sua ultima apparizione sul palco di Rimini Jazz, nel 2013.
Rimini Jazz è organizzato dall’Associazione Culturale Riminese “Amici del Jazz” in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il patrocinio del Comune di Rimini, oltre che con il sostegno di diversi sponsor privati.
Un legame decisamente forte quello tra il festival Rimini Jazz e la MYO – Mondaino Young Orchestra. Lo stimolo che spinse i ragazzi di Mondaino a dedicarsi al dixieland risale al 2007, quando alcuni di questi giovani musicisti assistettero a un concerto della band portoghese Dixie Gang proprio al festival del jazz tradizionale di Rimini. Lo ‘shock’ fu immediato e da quel momento prese forma il progetto denominato “Laboratorio di rieducazione al jazz tradizionale”, che ha dimostrato la modernità di questa musica, ancora in grado di appassionare giovani e giovanissimi.
La Mondaino Young Orchestra si è poi ufficialmente costituita nel 2009 all’interno della scuola di musica del Corpo Bandistico di Mondaino, raccogliendo un gruppo di ragazzi tra i 9 e i 17 anni guidati dal Maestro Michele Chiaretti.
Da allora Rimini Jazz ha seguito con orgoglio i progressi di questa insolita orchestra, un raro esempio di educazione alla vita tramite la musica, nonché una delle jazz band più giovani d’Europa (l’età media è di sedici anni).
Nel 2012 la MYO ha realizzato il suo primo spettacolo, “Keep Swingin'”, col quale i circa cinquanta allievi della scuola di musica hanno reso omaggio a Kid Ory e compagni. Nel 2013 la MYO ha creato un nuovo spettacolo intitolato “Quando il jazz aveva swing”, una sorta di viaggio nel tempo in cui viene ripercorsa la storia del jazz dalle prime brass band di New Orleans fino alle grandi big band degli anni Trenta e Quaranta.
La MYO ha vinto il Concorso Internazionale Città di Treviso, riservato ai giovani musicisti jazz, e si è aggiudicata per ben due anni consecutivi (2013 e 2014) il primo premio assoluto al Gef, il Festival Mondiale di Creatività nella Scuola che si tiene a Sanremo, piazzandosi davanti a gruppi provenienti da diciannove diverse nazioni. Nel 2014 la MYO ha ricevuto dal presidente della provincia di Rimini, Stefano Vitali, una targa di riconoscimento per il suo ruolo sociale e formativo in quanto “orgoglio e speranza della provincia di Rimini”.
Quest’anno la MYO è stata invitata a esibirsi addirittura a Umbria Jazz, in seguito al suo piazzamento al terzo posto del Conad Jazz Contest, il concorso per giovani jazzisti indetto dal più importante festival jazz italiano. Nel frattempo è uscito anche il primo progetto discografico della MYO: Keep Swingin’!.

Informazioni:
Associazione Culturale Riminese Amici del Jazz
Tel.: 0541 51011 / 0541 52206 Fax 0541 437700
Autoscuola Fabbrini, via Flaminia 88, Rimini, tel. 0541 387833
email: riminidixieland@libero.it
email: info@riminijazz.it
web: www.riminijazz.it

Prezzi:
Biglietto singolo concerto: intero euro 15; ridotto 10 (per giovani con meno di 18 anni)

Ingresso gratuito per i soci dell’Associazione Culturale Riminese Amici del Jazz in regola con il tesseramento 2015

Prevendite:
– Teatro Novelli, Via Cappellini 3, Rimini: nei giorni di sabato dalle ore 10 alle 12
www.riminijazz.it
– Autoscuola Fabbrini, via Flaminia 88, Rimini, tel. 0541 387833

Direzione artistica: Rino Amore

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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