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da: organizzatori

500 eventi in contemporanea in tutta Italia e in Europa per promuovere il dialogo interculturale

Ferrara si unisce per la prima volta alle oltre 100 città di tutta Italia e alle circa 500 in Europa nelle celebrazioni della ottava Giornata Europea del Dialogo Interculturale (GEDI), promossa dall’EFIL (European Federation for Intercultural Learning), rappresentata in Italia da Intercultura, Onlus che dal 1955 opera nel campo della formazione interculturale.
La giornata si propone di stimolare l’opinione pubblica a riflettere sui temi dell’educazione interculturale, indispensabile per acquisire una consapevolezza nuova della propria e delle altrui culture e per facilitare il dialogo tra le varie nazioni del mondo e combattere tutte le forme di pregiudizio e discriminazione anche a casa nostra.
Grazie alla collaborazione fra diverse associazioni ferraresi attive nel (Cittadini del Mondo, CIES , CISV, IBO Italia, oltre al CSV – Centro Servizi per il Volontariato) e per quest’anno anche a Amnesty, Emergency e Libera, la GEDI 2015 si terrà al Liceo Ariosto che ha aperto generosamente le porte.
La giornata del 24 settembre comincerà proprio presso il Liceo Statale Ariosto, via Arianuova 19, Ferrara coinvolgendo 12 classi con attività formative pensate appositamente per i ragazzi e condotte contemporaneamente dai volontari delle associazioni promotrici.
Sempre il 24 settembre, ancora presso il Liceo Statale Ariosto, alle ore 17.00 si proseguirà con un incontro aperto al pubblico dal titolo ““Come si educano Cittadini Attivi?” Si parlerà di Educazione interculturale nella scuola: esperienze interculturali a confronto anche a partire dal tema dei diritti umani. L’iniziativa prevede la partecipazione di esperti, insegnanti e volontari sul tema delle diversità culturali, per poi soffermarsi sugli aspetti che collegano le problematiche interculturali con quelle dell’educazione ai diritti umani in particolare nella Scuola.
L’occasione sarà anche utile, tramite stand informativi allestiti nell’atrio della scuola, per conoscere meglio il progetto educativo che le associazioni promotrici propongono agli studenti, alle loro scuole e alle famiglie attraverso i programmi di scambio e le attività dei volontari sul territorio.
Nell’atrio della scuola sarà inoltre allestita la mostra fotografica itinerante “Una storia straordinaria”, composta da 12 pannelli e collegata attraverso i codici QR a contenuti multimediali per raccontare visivamente come un’organizzazione creata per salvare i feriti in guerra è diventata un movimento per l’educazione alla pace, che aspira a curare le “ferite del mondo”.
Infine anticipiamo che il 29 settembre alle ore 21 presso la sala Estense uno spettacolo teatrale concluderà le celebrazioni. La compagnia di Marco Cortesi presenterà: Rwanda. In occasione del ventennale di uno degli eventi storici più dimenticati e controversi del nostro presente, la storia di un uomo e una donna capaci di un gesto d’inimmaginabile, indimenticabile e straordinario coraggio…

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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