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da: Associazione Ferrara Buskers Festival

Quattro passi nel Rinascimento:
Dalle 10.00 alle 17.00 i visitatori possono fare “Quattro passi nel Rinascimento”, seguendo gli studenti, accompagnati da un professore del Liceo Artistico Dosso Dossi (sezione associata dell’IIS “G.B. Aleotti”). I ragazzi, nell’ambito di un progetto del MIUR, guidano i turisti in una narrazione della città rinascimentale attraverso un trekking urbano nell’Addizione Erculea.

Le mostre di storia e fotografia:
Negli spazi del Castello Estense, un’esposizione a cura del FotoClub Ferrara con il racconto per immagini delle emozioni della scorsa edizione. La mostra si può visitare dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 23.00. Continua nell’Archivio Storico Comunale di Ferrara, invece, l’esposizione fotografica, bibliografico-documentaria e di oggettistica dal titolo “1960-1970, gli anni ruggenti. I miti musicali e i simboli dell’estate per il Ferrara Buskers Festival® 2015”. La mostra (fino al 25 settembre) è aperta di martedì e giovedì dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.00, il mercoledì e il venerdì dalle 9.00 alle 14.00. Dalle 16.00 alle 19.00 in via Modena 70/D, nella Ca’Dolcetti room&breakfast c’è l’esposizione di bozzetti e poster storici.

Il Workshop di fotografia:
Continuano le divertenti lezioni del fotografo Joe Oppedisano che fino a domenica 30 è al Cinema Boldini (dalle 14.00) per accogliere tutti gli appassionati di comunicazione visiva e sperimentare con loro le arti e le tecniche della ritrattistica e del reportage su strade e piazze della città. Per iscriversi, si può consultare il sito www.ferrarabuskers.com o scrivere a: joe.cavriana@gmail.com

Musicoterapia:
Da un’idea di Rebecca Bottoni, fino ad oggi 28 agosto, i buskers sono protagonisti di un progetto di musicoterapia suonando nel giardino della Casa di Residenza per anziani di via Ripagrande (dalle 16.30 alle 18.00) e portando sollievo a tutti gli ospiti.

Più di 100 spettacoli in città:
I 20 gruppi di musicisti invitati (cartello rosso e bianco) e gli accreditati (cartello giallo e bianco) invadono di note il centro storico di Ferrara dalle 18.00 alle 24.00.

Storie di Buskers
Continua la rassegna “Storie di Buskers”. Il giornalista Leonardo Rosa intervista dalle 18.30 alle 19.30 nel cortile del Castello Estense i Cosmic Sausages, “le salsicce cosmiche”, street performers comici e strampalati con 25 anni di esperienza tra le strade d’Europa. Con loro il giornalista Mauro Malaguti (Carlino Ferrara) e la Responsabile dei Musicisti Invitati Roberta Galeotti.

Tango
Piazzetta San Nicolò dalle 18.30 a mezzanotte si trasforma in Plaza de Tango: le scuole di tango di Ferrara aprono le danze a tutti i visitatori con esibizioni e una milonga sotto le stelle.

ECOFESTIVAL
Dalle 21.00 alle 23.00, nel gazebo Hera – main sponsor della manifestazione – di Piazza Trento e Trieste, nell’ambito del 5° Progetto EcoFestival, informazioni sull’auto compostaggio domestico e sulla corretta raccolta differenziata dell’organico. Per i più piccoli divertenti laboratori creativi di “opere florovivaistiche” utilizzando imballaggi di recupero, compost e semi.

Puedes
Dalle 19.30 l’aperitivo del Puedes Summer Night (Sottomura, ingresso da via Bologna 1) con laboratori per bambini, pizzeria e ristorantino. Dalle 22.30, concerto dei White Revellers con apertura del gruppo Dubby Dub. Da mezzanotte ci sono i PocaBanda e poi per la BuskerNight i Cinque Uomini sulla Cassa del Morto, il coinvolgente gruppo friulano tra i 20 invitati del Ferrara Buskers Festival®.

CHILL OUT
Da mezzanotte, nel Chiostro di San Paolo, concerti di Chill Out, l’alternativa soft alla BuskerNight con il gruppo invitato Balcony Players.

Per scaricare immagini ad alta risoluzione:
http://www.ellastudio.it/it/lista-foto?f_cliente=206
Per informazioni: Associazione Ferrara Buskers Festival®
Via Mentessi, 4 – 44121 Ferrara
Tel. 0532249337
Fax. 0532207048
Sito web: www.ferrarabuskers.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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