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da: organizzatori

Poco più di seicento colloqui in una giornata: 100 neolaureati hanno avuto oggi l’occasione di incontrare i responsabili HR di 50 aziende top italiane e multinazionali, alla ricerca di giovani talenti. Positivo il feedback da parte delle aziende: oltre il 70% dei candidati incontrati è risultato ‘in target’ con le richieste delle imprese.

Quaranta ragazze e sessanta ragazzi, provenienti da facoltà scientifiche e umanistiche, con un’età media di 24 anni (il più giovane ne ha 22), il 40% ha maturato un’esperienza di studio/lavoro all’estero e molti vantano anche una doppia Laurea (italiana e estera). Sono gli All Stars: 100 candidati top che hanno avuto l’opportunità di fare una carrellata di colloqui con gli HR manager di 50 aziende top (tra cui Automobili Lamborghini, Carpigiani, CNH, Datalogic, Elextrolux, Ferrero, IBM, IMA, Johnson & Johnson, LIDL, Magneti Marelli, Maserati, SKY, Tetra Pak, Wartsila, Technogym) presenti alla Borsa del Placement, che si chiude oggi a Palazzo Re Enzo (Bologna). I 100 talenti sono stati selezionati in tutta Italia in base al curriculum e oggi si sono giocati la loro chance di tornare a casa con un lavoro in tasca.

I colloqui di oggi chiudono l’ottava edizione della Borsa del Placement: una tre giorni densa di appuntamenti e confronti sul mondo del lavoro e della formazione che ha visto l’intervento del Ministro Giuliano Poletti, delegati dei principali atenei italiani ed esteri, hr manager di grandi e medie aziende, ma anche docenti degli istituti superiori e ragazzi.

“Incontriamo spesso nei nostri momenti di formazione ragazzi che sono totalmente disillusi rispetto alla possibilità di trovare lavoro. Il problema della disoccupazione nel nostro Paese è reale e innegabile, tuttavia con All Stars Meeting vogliamo lanciare un messaggio positivo: delle opportunità esistono. Bisogna avere costanza nell’impegno scolastico, chiarezza nell’individuare il proprio obiettivo professionale e perseveranza nel seguire le proprie attitudini, con un occhio attento a quello che il mercato del lavoro chiede. Oltre il 50% degli All Stars 2013 ha avviato un rapporto di collaborazione con le aziende incontrate. Ci auguriamo che questo dato cresca ancora in questa edizione”. Tommaso Aiello, CEO della Fondazione Emblema e ideatore del Forum.

L’appuntamento con la Borsa del Placement 2015 è dal 27 al 29 ottobre, ancora a Bologna.

Si conferma anche per l’anno prossimo la collaborazione con il Comune di Bologna. L’Assessore alle Politiche giovanili Nadia Monti esprime infatti grande soddisfazione per la manifestazione e per il lavoro avviato con la Fondazione Emblema che “con cura, capacità e professionalità ha saputo lasciare un segno tangibile ai giovani di questa città e non solo. Un’amministrazione pubblica è efficace quando investe sul futuro dei giovani, attivando tutti gli strumenti possibili per sostenerli, soprattutto nel difficile passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro. La Borsa del Placement ha portato questo concreto risultato e per questo la Città di Bologna la accoglie con gioia per le edizioni a venire”.

www.borsadelplacement.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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