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Da Ella studio

Da martedì 22 agosto fino al 27, spettacoli on the road e tanti eventi collaterali per la 30esima edizione del Ferrara Buskers Festival®, la Rassegna Internazionale del Musicista di Strada.
Un universo di sinfonie avvolge Ferrara fino al 27 agosto 2017 per la 30esima Rassegna Internazionale del Musicista di Strada, il Ferrara Buskers Festival®. Dopo la tappa intermedia di Lugo (RA), martedì 22 agosto i 20 gruppi di musicisti invitati (cartello rosso) tornano nel centro storico estense per coinvolgere il pubblico con trascinanti spettacoli dalle 18.00 alle 19.30 e poi dalle 21.30 a mezzanotte. Con loro, circa 300 formazioni di artisti accreditati (cartello blu) che si alternano nei diversi giorni della manifestazione dalle 20.30 alle 24.00, dipingendo le scenografiche piazze e strade ferraresi con i suoni più originali, le melodie più ricercate, gli strumenti musicali più bizzarri, i ritmi provenienti da antiche culture del pianeta. Molto spazio è dato alla musica americana a quella antica delle band in bianco e nero degli anni ’20 e ’30, al folk tradizionale e alle origini del blues, fino al rock and roll anni ’50, alle jug band, ai generi americani che hanno fatto la storia della musica, contaminandosi con esperienze più moderne. Diversi i musicisti di strada che si sono formati a New York, Città Ospite d’Onore della manifestazione. «E’ molto bello vedere musicisti e spettatori tornare anno dopo anno per vivere il festival, consapevoli che ogni edizione sarà diversa, pur conservando lo stile che la identifica da 30 anni, ormai nel resto del mondo», ha commentato Enrichetta Ticchiati, Responsabile Amministrazione e Segreteria. Tante infatti sono le sorprese di questa edizione storica e gli eventi collaterali. Tra questi, “Storie di Buskers”, alle 18.30 nel cortile del Castello Estense, dove gli artisti protagonisti del festival si raccontano al pubblico, intervistati dal giornalista Leonardo Rosa. E il progetto di musicoterapia – dalle 17.00 alle 18.00 – che vede i musicisti esibirsi nella Casa di Residenza per anziani di via Ripagrande, per allietare gli ospiti nel giardino della struttura. Dopo mezzanotte, la festa si sposta nel Sottomura per il Puedes Summer Night, con concerti fino a notte fonda.

Per informazioni: Associazione Ferrara Buskers Festival®
Via Mentessi, 4 – 44121 Ferrara
Tel. 0532249337
Fax. 0532207048
E-mail: russo@ferrarabuskers.com
r.bottoni@ferrarabuskers.com
Sito web: www.ferrarabuskers.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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