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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Con le riforme Hartz la Germania ha modificato il proprio modello sociale, anticipando quanto viene ora imposto dall’Europa per far fronte alla crisi del debito. A un decennio dall’avvio di quelle riforme si può trarre un bilancio del loro impatto sulla società tedesca: impoverita quanto a qualità delle relazioni di lavoro e del sistema di protezione sociale.
Il tutto mentre in più occasioni la Germania ha potuto gestire il proprio debito in modo decisamente più favorevole di quello ora imposto al Sud Europa.

Ne discuteranno in un ciclo di tre seminari aperto alla cittadinanza due docenti dell’Università di Ferrara: Paolo Pini, Ordinario del Dipartimento di Economia e management, e Alessandro Somma, Ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza, promotori dell’iniziativa, con la partecipazione di specialisti esterni.

Il primo dei tre appuntamenti, che avranno tutti sede nella Sala consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza (c.so Ercole I d’Este, 44), dalle ore 9 alle ore 12, si svolgerà lunedì 11 maggio sul tema “Dall’accordo di Londra alla controversia con il governo Tsipras”, con ospite l’Avv. Joachim Lau, da sempre impegnato nella difesa delle vittime del nazismo e della violenza di Stato.

Seguirà il secondo incontro su “I debiti della Germania”, martedì 12 maggio, con Vladimiro Giacché, Presidente del Centro Europa Ricerche, autore di volumi e saggi di argomento filosofico ed economico.

Il ciclo si concluderà lunedì 18 maggio, con il terzo seminario dedicato a “Le Riforme Hartz e il modello sociale tedesco”, con la partecipazione di Vincenzo Comito, già docente di Finanza aziendale nell’Università di Urbino e membro della redazione di sbilanciamoci.info.

I materiali relativi ai seminari sono disponibili al link: http://docente.unife.it/alessandro.somma/i-debiti-della-germania-e-il-suo-modello-sociale/

Joachim Lau. Avvocato tedesco, in Italia da oltre un trentennio, che da anni lotta per far ottenere un risarcimento dalla Germania a favore delle vittime italiane del nazismo, le cui tesi sono state accolte nella storica sentenza della Corte costituzionale italiana (fine dello scorso anno).
Ha inoltre preso parte al collegio di difesa delle vittime dell’assalto alla Scuola Diaz durante il G8 di Genova, ottenendo da ultimo la sentenza con cui La Corte europea dei diritti umani ha affermato che in quell’occasione le forze dell’ordine torturarono i manifestanti, e che non furono condannate solo per la mancata previsione di questo reato nell’ordinamento italiano (in violazione di un obbligo internazionale).
Da ultimo Lau è impegnato nel riconoscimento del risarcimento chiesto dal governo greco alla Germania per i soprusi subiti durante l’occupazione nazista, tema sul quale È di questi giorni una sua polemica, riportata dai media tedeschi, con il Presidente della Repubblica tedesca Gauck.

Vladiniro Giacché. Ha svolto gli studi universitari a Pisa e Bochum (Repubblica Federale Tedesca). Si è laureato e ha conseguito il dottorato di ricerca in filosofia con il massimo dei voti presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Presidente del Centro Europa Ricerche S.r.l. e responsabile delle funzioni di Internal Audit di Arepo BP S.p.A. e di Sator Immobiliare SGR S.p.A.
Ha pubblicato numerosi volumi e saggi di argomento economico e filosofico, fra i quali Finalità e soggettività. Forme del finalismo nella Scienza della logica di Hegel (CNR 1990), La filosofia. Storia e testi (con G. Tognini, La Nuova Italia 1996) e Storia del Mediocredito Centrale (con P. Peluffo, Laterza 1997), Escalation. Anatomia della guerra infinita (con A. Burgio e M. Dinucci, DeriveApprodi 2005), La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea (DeriveApprodi 2008, 2a ed. 2011), Titanic Europa. La crisi che non ci hanno raccontato (Aliberti 2012, 2 edizioni; ediz. tedesca 2013), Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa (Imprimatur 2013; ediz. tedesca 2014). Ha inoltre curato l’edizione italiana degli scritti di Marx sulla crisi: K. Marx, Il capitalismo e la crisi (DeriveApprodi 2009, rist. 2010). Suoi articoli sono stati pubblicati in volumi collettanei e ospitati su numerose riviste italiane e straniere.

Vincenzo Comito. Ha lavorato per molti anni nell’industria (gruppo Iri,Olivetti, movimento cooperativo); attualmente consulente aziendale e docente di finanza aziendale presso l’Università di Urbino; tra le sue pubblicazioni si segnalano “Storia della finanza d’impresa”, Utet Libreria, Torino, 2002 e “L’ultima crisi: la Fiat tra mercato e finanza”, Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2005.

L’evento rientra in Aspettando Unifestival, il cartellone di iniziative divulgative e scientifiche che, a partire da aprile, si terranno in città, per anticipare Unifestival, la tre giorni che si svolgerà nel centro storico di Ferrara dal 25 al 27 settembre, per presentare e promuovere le diverse attività dell’Ateneo nel suo 625° anno di vita, a testimonianza del radicamento sempre più forte tra comunità universitaria e cittadina.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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