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Il 30 giugno a Roma sono avvenuti fatti gravissimi.
Un’aggressione fascista ad opera dei militanti di Forza Nuova ha colpito le sedi di diverse realtà politiche e sociali di Centocelle e Cinecittà. La violenza è stata ad ampio raggio, sono stati vandalizzati locali, imbrattati muri con scritte di stampo fascista, strappate bandiere e infine sono stati minacciati roghi.
La sede di Potere al Popolo e del Partito della Rifondazione Comunista è stata colpita, insieme alla sede della BAM-Biblioteca Abusiva Metropolitana, del CSOA Spartaco e del Partito Democratico. Ai nostri compagni e a tutte le strutture aggredite va la solidarietà di Potere al Popolo Ferrara.
Si tratta dell’ennesimo grave gesto squadrista, che rompe ancora una volta i dettami costituzionali della partecipazione civile e democratica alla vita pubblica del nostro paese. Queste azioni non sono “vandalismo”, ma veri e propri atti intimidatori; sono sempre più numerosi, in passato incoraggiati silentemente da alcune iniziative di delegittimazione della vita democratica di questo paese ed ora “giustificati” dalla presenza di un Governo che su molte tematiche ne condivide il loro pensiero.
Il silenzio che spesso segue a questi eventi, soprattutto da parte delle cariche dello Stato (che ricordiamo hanno giurato sulla Costituzione antifascista) è gravissimo e complice. E’ un silenzio che colpisce la democrazia e la nostra Costituzione.
Anche nella nostra città abbiamo conosciuto sia in passato che più recentemente simili azioni vandaliche rivolte a sedi di partiti come il PRC, minacce a militanti politici, campagne e ronde per la “sicurezza” e il “decoro”, nei quartieri come sui mezzi pubblici. Non ci rassegneremo alla deriva fascista, non rimarremo in silenzio. Continueremo a difendere la democrazia per cui i nostri padri si sono sacrificati durante la Resistenza, e a lottare contro una politica fatta di ronde, violenza e propaganda.

Potere al Popolo – Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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