Skip to main content

di Lorenzo Bissi

È giunto anche a Ferrara il ‘treNo’, che sta percorrendo tutta Italia carico di grillini, ma il loro rappresentate dov’è?
Beppe Grillo non ha mostrato il suo volto a Ferrara in piazza Trento Trieste ieri pomeriggio alle 5, ma i suoi portavoce sì.
Il tour #IoDicoNo del Movimento Cinque Stelle è arrivato anche nella nostra piazza come una delle tappe incluse fra le 47 prestabilite (una per ogni articolo della Costituzione modificato dalla “schiforma”).

Nonostante il freddo e l’umidità, i cittadini hanno riempito il Listone e gli esponenti e parlamentari pentastellati hanno espresso a gran voce le loro motivazioni per il ‘no’ alla riforma proposta da Renzi, e magari per convincere gli indecisi passanti della loro opinione.
Paola Taverna, Alessandro di Battista, Roberto Fico, Riccardo Nuti, Vittorio Ferraresi, Matteo Dall’Osso, Roberta Lombardi e molti altri, provenienti da tutte le parti d’Italia, accomunati dalla voglia di spiegare i motivi per cui esprimersi contrari alla riforma costituzionale parlando direttamente alle persone, sono saliti sul palco e hanno trasmesso un messaggio di rabbia contro l’establishment, di voglia di cambiamento, e più volte hanno ribadito che non ci deve essere alcuna differenza fra loro sul palco e tutti gli altri al di fuori di esso. “Al Senato ci andranno i leccac**o, cioè i fedelissimi alle direttive del partito, o i delinquenti, per avere l’immunità parlamentare e rimanere impuniti”: queste le pungenti parole di Di Battista al microfono. E continua fino a esaurire il fiato: “di più di girare le piazze noi non possiamo fare, ora tocca a voi votare no il 4 dicembre”.
C’è chi dal palco afferma con fervore che “Il 4 dicembre è Repubblica contro Monarchia”. E i pareri contro la riforma, e più ampiamente il Governo Renzi sicuramente non scarseggiano: la propaganda sulla riforma non ha niente a che fare con il testo in sé, ormai “siamo arrivati alla ‘Repubblica dei bonus’ dove, per tenere buoni i cittadini, si elargiscono 500€ qua, 500€ là”.

Foto di Chiara Argelli [clicca sulle immagini per ingrandirle]

Eppure, forse può stupire, ma fra il pubblico c’è anche chi non è così convinto dal Movimento Cinque Stelle. Per esempio Mario, di diciotto anni, che voterà per la prima volta a dicembre, era già convinto di votare ‘no’: è d’accordo con i pentastellati sul nuovo Senato, ma trova che alle volte “abbiano una retorica da piazza, spiccia, che non approfondisce la materia del diritto”.
Anche Laura ed Ester sono in piazza già convinte del loro ‘no’, ma vogliono rafforzare le loro posizioni e trovare nuovi argomenti. La prima appoggia il Movimento, la seconda dice di amare la “sua Costituzione”, e di non trovare motivo di cambiarla.
Infine, fra il pubblico c’è anche chi è indeciso, come Francesco, che è venuto ad ascoltare il comizio per avere un’informazione più diretta: “trovo che i Cinque Stelle possano sembrare un po’ troppo sempliciotti e un po’ troppo contrari alle posizioni politiche a cui siamo abituati, però secondo me possono fare bene. Sinceramente avevo più fiducia in loro tempo fa. Sono l’unica alternativa nuova che ci rimane”, sottolinea.

Di certo il movimento di Grillo non ha convinto tutti, e tutti coloro che voteranno ‘no’ non sono stati per forza convinti da loro, ma la censura della parola ‘sì’ durante il comizio, e le dichiarazioni fatte – “Il no vincerà” – mostrano la speranza che anima i pentastellati, che anche questa volta non si sono tirati indietro e hanno preso una forte posizione sul futuro del nostro Paese.

tag:

Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it