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Da ufficio stampa Teatro Nucleo

Dal 19 al 20 Maggio, al Teatro “Julio Cortazar” (Via Ricostruzione, 40 – Pontelagoscuro, Ferrara; 0532.464091 h10-12), si svolgerà il quarto workshop della Scuola di Formazione per l’Interazione Teatrale nel Sociale dal titolo “L’osservazione del conflitto” . È il quarto appuntamento del primo semestre per l’anno di formazione 2018 de “L’Attore Sciamano” un’idea formativa voluta ventisei anni fa e diretta da Cora Herrendorf, fondatrice e regista del Teatro Nucelo.
Si tratta nel dettaglio di percorsi tematici intensivi rivolti a laureati o laureandi in discipline umanistiche ed equipollenti, attori, educatori, animatori professionali e operatori sociosanitari.

La Scuola di Formazione per l’Interazione Teatrale nel Sociale applica un complesso di metodologie, che comprende le tecniche d’improvvisazione, metodi analitici di percezione/osservazione del sé e dell’altro, la voce, la memoria emotiva, l’immaginazione attiva, ecc.. I metodi mirano ad una migliore conoscenza del proprio sistema emozionale, ad un superamento degli automatismi gestuali, ad un risveglio del ritmo interno e della forza della voce e ad un riappropriarsi del movimento in relazione allo spazio. Inoltre i metodi sono finalizzati alla conoscenza delle proprie maschere, alla sperimentazione dei principi per lo sviluppo del personaggio teatrale ed alla comprensione di come i conflitti possono funzionare nel senso di un gioco strategico.

Da sempre il Teatro Nucleo cerca di coinvolgere, nei propri interventi nei luoghi della sofferenza, il personale addetto, per trasmettere in tal modo una metodologia di lavoro e permetterne la continuità. Le conseguenze della routine istituzionale, ma soprattutto le nuove esigenze professionali e la necessità di una nuova interpretazione dei ruoli sociali nell’ambito del lavoro terapeutico, hanno portato la Scuola di Formazione a concentrare l’attenzione sempre di più sulla formazione professionale degli operatori sociali ed a svolgere inoltre funzioni di supervisione.
Durante gli workshop intensivi che si svolgono nel corso dell’anno di formazione della Scuola, si offre l’opportunità dello studio, dell’approfondimento e della ricerca sulle implicazioni terapeutiche del teatro per tutti coloro che desiderano un approccio creativo al lavoro in ambito sociale.

Il teatro è qui proposto come metodo per avvicinare l’esperienza artistica a contesti diversi, non istituzionalmente dedicati alla fruizione e produzione artistica. L’attore e il regista/drammaturgo, praticano una continua trasformazione e sublimazione finalizzata all’opera d’arte teatrale. Senza intermediazioni. Portando nella loro ricerca artistica solamente se stessi: corpo, voce e pensiero. Questi stessi strumenti che ha l’attore per sé e per approfondire la propria ricerca artistica, sono a disposizione di tutti gli individui. Con la pratica e l’esperienza teatrale l’individuo può sperimentare il piacere della creazione e portarlo nella propria quotidianità.

Il workshop si svolgerà nei seguenti orari:
Sabato 19 e Domenica 20 maggio – dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.
sede: Teatro Julio Cortazar, via Ricostruzione 40, Pontelagoscuro, Ferrara
per informazioni: teatronucleo@gmail.com, attoresciamano@teatronucleo.org

E’ possibile restare sempre aggiornati sui programmi e le attività del Teatro Nucleo iscrivendosi alla newsletter sul sito www.teatronucleo.org

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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