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Da Teatro Nuovo Ferrara

SABATO 30 DICEMBRE SFIDA TRA I GIOVANI TALENTI DI TUTTA ITALIA, IL RICAVATO SARA’ DEVOLUTO ALL’EMPORIO SOLIDALE IL MANTELLO

Sabato 30 dicembre alle ore 18, con ingresso ad offerta libera, il Teatro Nuovo ospiterà la finalissima del Concorso Musicale Il Mantello Music & Young nato dalla collaborazione tra l’ATI organizzatrice del Natale e Capodanno a Ferrara – composta da Delphi International, Made Eventi e Sapori d’Amare – Fame Agency SpA e la 4°C dell’Istituto Tecnico V. Bachelet. Quella di sabato oltre ad essere una serata all’insegna dei nuovi talenti sarà soprattutto una serata all’insegna della solidarietà: i ricavati dell’ingresso ad offerta libera saranno infatti devoluti all’Emporio Solidale Il Mantello di Via Mura di Porta Po, luogo dove le famiglie in difficoltà economica temporanea possono usufruire di una spesa gratuita, ma anche di servizi di ascolto e orientamento alla formazione e al lavoro per rimettersi in gioco.

Tredici i finalisti che si esibiranno sul palcoscenico del Teatro Nuovo durante lo show condotto da Laura Sottili ed Alessandro Pasetti. I partecipanti arrivano davvero da tutta Italia: Edoardo Monguzzi da Carpignano Sesia (Novara), Elisa Neve Lini da Saint Vincent (Aosta), I Passocarrabile (Pier Francesco Cervino, Nicola Coppola e Luca Nacleiro) dalla provincia di Alessandria e Michelle Manico da Lissone (Monza Brianza). Da Ferrara e provincia invece ci saranno Riccardo Valeriani ft. Chiara Sandrini, Matteo Erli, Terrix e Phil (Filippo Gozzo e Fabio Riccio), i New York High Class Club (Zeno Bianchini, Paul Mardquart, Raynald Okanta, Andrea Zanolini), Giulia Disarò, Dana Amadelli, Sara Bonamici in arte Sarah, Lucrezia Zampini e Nicolò Maccaferri.
I concorrenti verranno valutati da una giuria di esperti presieduta dalla flautista e cantante Ambra Bianchi, che ha all’attivo collaborazioni di spicco come quelle con Severino Gazzelloni e Vito Pallavicini, e che a Ferrara segue la propedeutica musicale per bambini con il progetto Child Music presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara e il corso di Ritmìa per bimbi in età prescolare, per il quale è una dei pochi operatori esperti abilitato.
Accanto a lei Silvia Bottoni, produttrice musicale, Leonardo Veronesi, cantante e autore, Riki Doc Scandiani, pianista e professore alla Scuola di Musica Moderna e quattro studenti dell’Istituto Bachelet.
In palio per i primi due classificati la possibilità di aprire rispettivamente, la sera del 31 dicembre, lo Spettacolo in Piazza Castello e lo spettacolo “Makkeroni a Capodanno, Makkeroni tutto l’anno” al Teatro Nuovo.
Ma lo spettacolo riserverà anche alcune sorprese con ospiti speciali la giovanissima Giorgia Montevecchi, di appena 15 anni, vincitrice quest’estate del Clara Festival e che al momento sta incidendo il suo primo singolo, e i danzatori Martina Saccenti, Sara Pozzati e Vladislav Kniazev di Jazz Studio Dance che porteranno sul palco la coreografia “Incontri”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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