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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Dopo i lavori di realizzazione di un campo da calcio per allenamenti, partiti la scorsa estate in adiacenza allo stadio comunale, un’altra struttura sportiva sorgerà a breve nel villaggio Raibosola. Nelle settimane scorse è stata affidata allo Studio tecnico associato Lotti & Partners di Ravenna la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, finalizzata alla costruzione di uno Skate-park all’interno del Villaggio Raibosola.
Per la realizzazione dell’ opera, già stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche per l’annualità 2016, si è ottenuto proprio in questi giorni l’esito positivo dell’istruttoria sulla concessione del contributo conto interessi, step preliminare per l’ottenimento del mutuo (da 150.000 euro) a tasso zero da parte dell’ Istituto per il Credito Sportivo.
“La cittadella dello Sport – spiega l’assessore allo sport Stefano Parmiani-, già delineata un paio di anni fa attraverso un percorso di progettazione partecipata, teso alla riqualificazione del Villaggio Raibosola, sta gradualmente diventando una realtà. La progettazione partecipata è frutto di una collaborazione con un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste e di Venezia.” L’opera sarà realizzata in prossimità dello stadio Raibosola (lato provinciale), all’interno di un’ area polifunzionale nella quale saranno costruiti anche vialetti per l’accesso, impianti di illuminazione, opere di sistemazione dell’area e del verde pubblico. “Siamo estremamente contenti che anche questa procedura stia andando a buon fine, un percorso lungo ma che ci auguriamo porti nel breve a veder sorgere lo skatepark che da molti anni viene richiesto dai nostri ragazzi. Una struttura che oltre a consentire di allenarsi con elementi adatti e all’avanguardia, rappresenterà anche un importante luogo di aggregazione sociale per i giovani. Nelle prossime settimane ci verrà consegnato il progetto definitivo, che ha visto nella stesura il coinvolgimento degli skaters del territorio, proprio per poter avere una struttura che possa soddisfare al meglio in primis le loro esigenze, ma che si presti anche ad accogliere i ragazzi più piccoli e alle prime armi.
Insieme a questa nuova struttura sportiva che mancava sul territorio – conclude l’Assessore Parmiani -, questa amministrazione, senza aver decantato promesse in campagna elettorale, si sta adoperando per la realizzazione di un’altra importantissima opera pubblica, attesa da decenni, quella della piscina comunale. Anche l’impianto natatorio, la cui progettazione esecutiva è stata aggiudicata nelle scorse settimane, sarà edificato nella cittadella dello sport del Villaggio Raibosola.”

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COMUNE DI COMACCHIO

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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