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C’è tempo sino al 12 febbraio per iscriversi al Master in Cultural Management MuSeC, organizzato con il patrocinio di MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dal Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara e da ANMLI (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali), con il TekneHub (Laboratorio del Tecnopolo di Ferrara) e il Se@ (Centro di Tecnologie per la Comunicazione, l’Innovazione e la Didattica a distanza), in collaborazione con ENCATC (European Network of Cultural Management and Cultural Policy Education) e DiCultHer (The Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities School), e deriva da una lunga esperienza di insegnamento e di ricerca nel campo dell’economia e del management del patrimonio e delle istituzioni culturali. Sono previsti 10 assegni formativi della Regione Emilia Romagna, Fondo sociale europeo e 5 Borse di studio INPS, nonché altre agevolazioni per il contributo di iscrizione.

Il Master è rivolto a tutti i laureati e a i professionisti del settore culturale, interessati a migliorare la loro preparazione in tema di management delle organizzazioni, del patrimonio culturale e delle imprese del settore culturale e creativo. Il MuSeC avrà inizio il 22 marzo 2018. Il programma prevede lezioni e seminari tenuti da docenti e professionisti del settore, case-study presso istituti e luoghi della cultura, con particolare riferimento ai musei di importanti città d’arte italiane (Ferrara, Firenze-Volterra, Venezia), laboratori di approfondimento in aula e un modulo didattico svolto all’estero per lo studio del sistema culturale di una città europea. Nei mesi tra luglio e settembre 2018 è previsto lo svolgimento di un tirocinio presso un’istituzione culturale o un’impresa in Italia o all’estero. L’offerta formativa della XII edizione del MuSeC a.a. 2017/2018 prevede un percorso completo da 60 crediti (Master di II livello – Master di I livello) e uno con monte ore ridotto da 30 crediti (Corso di Perfezionamento).

Come affermano Anna Maria Visser e Monia Castellini, direttrici del Corso, “l’attuale tendenza del pubblico a frequentare sempre più numeroso i musei e i siti culturali rende quanto mai opportuna la proposta formativa del MuSeC, che intende preparare i giovani laureati nell’ambito della valorizzazione e della gestione del patrimonio culturale, incrociando le competenze umanistiche e scientifiche con quelle manageriali e giuridiche” –

“Questa edizione del master – aggiungono – ha un focus particolare sulle industrie culturali e creative, sempre più in crescita nel nostro paese. Il settore culturale e creativo rappresenta un importante ambito di sviluppo professionale per i giovani, mediante la creazione di prodotti e servizi per la protezione e la fruizione dei beni culturali, anche attraverso partnership pubblico-private, strumento sempre più indispensabile per il potenziamento delle settore a livello nazionale e locale” –

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

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04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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