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Da: Comune di Ferrara

Aperte le iscrizioni al percorso formativo “Professioni sociali e arti performative: due mondi in alleanza per l’integrazione, l’educazione, la riabilitazione” riservato a operatori sociali e socio-sanitari, insegnanti e studenti. C’è tempo fino a sabato 10 settembre 2016 per iscriversi ai due percorsi formativi attivati. L’iscrizione è completamente gratuita (compreso l’accesso agli spettacoli della rassegna) e prevede il rilascio di un attestato finale. Bando e modalità di iscrizione sono disponibili su www.ausl.fe.it sezione “Eventi e convegni”.

Nel 2007 nasce a Ferrara “La società a teatro (Lst)” che mette insieme associazioni culturali e di promozione sociale, volontariato, compagnie teatrali, enti pubblici e privati. In esso sono attivi artisti, educatori, operatori della salute e della cultura, volontari, utenti, comuni cittadini di ogni età e condizione, accomunati dal riconoscimento di una possibilità di inclusione e partecipazione sociale attraverso le arti performative, facendo soprattutto della pratica teatrale un territorio accogliente per tutti e una nuova forma di dialogo con la città e con le sue generazioni.
Dal 2015 il progetto ferrarese “La società a teatro” ha dato avvio al primo percorso formativo-informativo da collegare al Progetto, al fine di incontrare operatori sociali e socio-sanitari, volontari, educatori professionali e dirigenti/responsabili/coordinatori di servizi volti ad ambiti sociali, insegnanti e studenti, in un percorso di crescita e conoscenza da fare assieme, in cui fosse possibile parlare e confrontarsi su tematiche sociali partendo dalla visione di spettacoli teatrali.
Gli ottimi risultati di partecipazione e interesse raccolti dalla prima edizione hanno motivato gli organizzatori a percorrere questo obiettivo anche in occasione dell’edizione 2016 del Progetto Lst (La società a teatro). Percorso destinato alle scuole. All’interno di “La società a teatro” vi sono gruppi che fanno pratica teatrale nell’ambito della psichiatria, della disabilità, in carcere, nei quartieri e nelle comunità periferici, con gli adolescenti e con le scuole.
Dopo tanti anni di lavoro nel coordinamento di questo progetto, ci si è resi conto di quanto il linguaggio teatrale consenta un avvicinamento dei giovani alle diverse e complesse dimensioni del sociale, passando per canali molto più diretti della parola, essendo presenti – nel teatro – elementi formativi importanti come l’aggregazione, l’emozione, la comunicazione.
Per questo gli insegnanti (e gli eventuali studenti interessati) sono invitati partecipare, anche alla luce delle recenti Indicazioni strategiche per l’utilizzo didattico delle attività teatrali per l’anno scolastico 2016/2017 presentate da Davide Faraone (sottosegretario di Stato all’Istruzione), che fanno uscire l’attività teatrale in ambito scolastico dal campo della sperimentazione per diventare a tutti gli effetti esperienza curricolare: per gli studenti nell’ambito del loro percorso di apprendimento, e per gli insegnanti nell’ambito dell’arricchimento e dell’aggiornamento della loro professionalità. Percorso destinato a operatori sociali e socio-sanitari. Dopo tanti anni di lavoro nel coordinamento di questo progetto, ci siamo resi conto di quanto il linguaggio teatrale consenta un arricchimento delle competenze e delle sensibilità di coloro che operano nel lavoro di cura, in ambito socio-sanitario e socio-educativo. Fare teatro con persone che esprimono una diversità rispetto alla norma (persone disabili, persone malate, persone con problematiche di salute mentale, persone in situazioni di marginalità sociale, ecc.) significa tenere sempre presente la specificità della persona e la necessità di sperimentare ogni strumento possibile – linguaggi artistici compresi – per realizzare un incontro con essa, considerando l’incontro come il primo necessario passo di un cammino verso la sua inclusione o la sua riabilitazione.
Fare teatro in ambiti di marginalità o di rischio di marginalità fa emergere aspetti delle persone che nel quotidiano ordinario difficilmente emergerebbero. In questa prospettiva, il teatro diventa un tempo e un luogo che, oltre ad affermare il diritto di tutti alla libertà di espressione, può aggiungere informazioni utili alla cura o al progetto educativo. Certamente rappresentando, anche, un tempo e un luogo che consente agli operatori di modificare il rapporto con il proprio ruolo, spostandone i limiti e modificandoli in funzione di una relazione più consapevole con i propri utenti.
Le esperienze teatrali nel sociale sono, innanzitutto, esperienze di conoscenza di sé e delle modalità con cui entrare in ascolto dell’altro. Possono quindi offrire un passaggio importante nella formazione di personale orientato al lavoro di cura ed al lavoro educativo a contatto con le diverse forme di fragilità, trattandosi di professioni nelle quali la coscienza di sé e la capacità di ascolto e di relazione sono istanze fondamentali.

La formazione prevede:

• Visione di almeno il 75% degli spettacoli della rassegna autunnale:
martedì 4 ottobre – orario pomeridiano ancora da definire Parata LST/Inaugurazione Emporio Solidale Il Mantello/Giornata nazionale del dono
giovedì 6 ottobre – ore 11 sala Estense, gruppo Nati dal nulla in “Il mondo dei grandi”, regia Teatro Cosquillas.
giovedì 27 ottobre – ore 11 Teatro De Micheli (Copparo), gruppo Bariolè del Centro Perez – Città del Ragazzo in “Solo lacrime di gioia“, regia Teatro Cosquillas
giovedì 27 ottobre – ore 21 sala Estense, Teatro La Ribalta – Accademia Arte della diversità di Bolzano in “Ceci n’est pas un spectacle” regia di Antonio Viganò
venerdì 11 novembre – ore 21 sala Estense e sabato 12 novembre – ore 11 sala Estense, “Wefree” Il progetto di prevenzione della Comunità di San Patrignano, presenta “Lo specchio, frammenti di una favol@cida”, regia Pascal La Delfa
martedì 15 novembre – pomeriggio e sera, a partire dalle 16.30, “ImpressionArti. Il sociale raccontato dal cinema e dalla fotografia”. Rassegna di cortometraggi (cinema Boldini). Inaugurazione mostra fotografica di Cristiano Lega (ridotto del Teatro Comunale).
martedì 22 novembre – Teatro Comunale di Ferrara. IV Giornata dentro e intorno al progetto LST
sabato 26 novembre – ore 21 sala Estense, compagnia Urzene (Torino) in “Alfabeto”, regia di Alberto Valente, testi di Salvatore Smedile
martedì 5 dicembre – ore 21 sala Estense, Finale del laboratorio teatrale del gruppo La Ginestra (Coop.va Serena), condotto da Agnese Di Martino

• Partecipazione obbligatoria ai seguenti incontri ad approccio teorico e pratico
Sabato 12 novembre, dalle 16 alle 18: Workshop con Patrizia Russi di “Wefree”, il progetto di prevenzione della Comunità di San Patrignano (la sede sarà comunicata a tutti gli iscritti al corso, appena possibile);
Domenica 27 novembre, dalle 10 alle 15 nella Sala prove del Teatro Comunale di Ferrara: workshop con Alberto Valente e Salvatore Smedile, della compagnia Teatro Urzene di Torino.

• Partecipazione obbligatoria a un incontro finale (con data da definire) durante il quale Giuseppe Lipani dell’Università di Ferrara terrà una relazione conclusiva come momento di riflessione e condivisione delle suggestioni ricevute dalla visione degli spettacoli e di sintesi di tutto il percorso.

C’è tempo fino al 10 settembre 2016 per iscriversi ai due percorsi formativi attivati. L’iscrizione è completamente gratuita (compreso l’accesso agli spettacoli della rassegna) e prevede il rilascio di un attestato finale. Bando e modalità di iscrizione sono disponibili su www.ausl.fe.it sezione Eventi e convegni.

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COMUNE DI FERRARA


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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