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Da Lega Nord Emilia Romagna

“Al Pd non piace la proposta elettorale degli Azzerati Carife. Sarà perché i papabili candidati di punta sono stati tutti protagonisti politici del disastro? Noi, invece, apprezziamo l’iniziativa e continuiamo la nostra battaglia, come sempre a fianco di risparmiatori e azionisti. Pronti a stringere con il territorio un patto programmatico proprio sul tema risparmio”.
Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione interviene sulla proposta elettorale dei risparmiatori Azzerati di Carife che chiedono di eliminare dalle liste dei candidati per le politiche tutti i nomi di chi, nel tempo, ha voltato le spalle ai cittadini colpiti dal crac.
“A quanto pare ai democratici l’idea degli Azzerati non è piaciuta. Autorevoli esponenti del Pd ferrarese storcono il naso sulla proposta… E’ comprensibile. Capiamo bene l’imbarazzo di un partito che ha sempre contato su un bacino di consensi dati per scontati e che, ora, si trova davanti ad un aut aut che non può rispettare”, continua Fabbri. “Per il Pd ferrarese, infatti, i nomi dei candidati più papabili sono proprio quelli che sulla vicenda Carife si sono giocati la credibilità politica”, aggiunge Fabbri. “Pensiamo a Paolo Calvano, che quando ancora non era tempo di racimolare voti, definiva i risparmiatori “latifondisti che hanno comprato azioni e obbligazioni”, pensiamo a Dario Franceschini che, parte del governo, il decreto Salva banche lo ha sostenuto o a Luigi Marattin, l’esecutore materiale dei mandati Pd e sicario di Renzi sul territorio in tutta la drammatica vicenda”.
Le vittime del crac “hanno tutto il diritto di farsi ascoltare in questo passaggio elettorale, soprattutto dopo aver fatto fronte, con dignità e coraggio, in questi anni, ad eventi che hanno martoriato il territorio e messo a dura prova la tenuta economica della nostra provincia: dal crac di coop costruttori, al sisma fino al disastro Carife”, prosegue Fabbri.
“Noi della Lega Nord, come abbiamo sempre fatto, ci schieriamo a fianco degli Azzerati: continueremo a combattere perché i loro diritti vengano tutelati e perché tutti, azionisti compresi, possano avere ristoro del danno subito”, spiega ancora il capogruppo.
“Appena saranno certi, i candidati della Lega nei collegi del ferrarese si attiveranno per sancire un patto con il territorio in vista delle elezioni. Il nostro impegno sarà portare avanti la linea seguita fino ad ora e fare in modo che quello che è accaduto ai risparmiatori Carife, e che potrebbe ancora succedere a tutti noi, non accada mai più”.
Nei giorni scorsi il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha incontrato a Montebelluna un gruppo di associazioni venete sul tema del Fondo ministeriale di ristoro. “Il 25 febbraio, insieme alla Lega consumatori, invitiamo tutti gli Azzerati Carife a Bondeno, per un incontro pubblico dedicato agli ultimi aggiornamenti e a fare chiarezza sulle modalità di accesso al Fondo ministeriale”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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