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Da Lega Nord Emilia Romagna

“Lo spaccio in centro storico non può essere tollerato: il sindaco intervenga subito informando i cittadini, rafforzando il presidio delle forze dell’ordine e promuovendo forme adeguate di controllo di vicinato nelle zone interessate”.

Così Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna interviene sulla grave situazione del centro storico di Ferrara, assediato da spacciatori che lavorano indisturbati ad ogni ora del giorno e della notte.

“Ora che, grazie all’impegno personale del segretario comunale della Lega Nord Nicola Lodi, la situazione è nota non può più essere ignorata”, spiega Fabbri. “E’ certamente necessario aumentare il presidio della polizia municipale nella zona del centro, ma per un fenomeno così sfuggente e diffuso, potrebbe non essere sufficiente”, aggiunge il capogruppo.

“C’è bisogno di un intervento concreto che preveda il coinvolgimento diretto dei cittadini, in particolare dei residenti della zona. Innanzitutto sindaco deve avviare una serie di incontri informativi per la cittadinanza e in collaborazione con le forze dell’ordine per fornire ai residenti tutte le informazioni utili ad individuare e contrastare il fenomeno”, aggiunge Fabbri.

“Inoltre il Comune dovrebbe promuovere la nascita di un comitato di residenti che, previa pianificazione coordinata con le forze dell’ordine e con la municipale, metta in atto in tutta la zona una forma di controllo di vicinato, da attivare con accordi specifici e secondo le norme vigenti, anche declinato sul problema spaccio”, conclude il capogruppo.

“Per dare vita ad un sistema efficace e senza rischi, ovviamente i cittadini hanno bisogno di un sostegno e di un indirizzo istituzionale. Per questo oltre a gestirne il coordinamento il sindaco dovrebbe anche sostenere l’iniziativa con un rafforzamento di uomini e di controlli nella zona. Bisogna evitare che anche questo fenomeno, frutto del degrado che ha già assediato altri quartieri della città, diventi endemico e impossibile da sradicare”.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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