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da Organizzatori

A partire da giovedì 13 Aprile, nella Piazza dell’Acquedotto, inizierà un nuovo mercato di quartiere, dalle 8.00 alle 14.00. Il mercato avrà una parte dedicata alle aziende del mercato contadino, e un’altra parte di aziende del mercato classico e qualche azienda che frequentava il mercato biologico di Ferrara. Cosa si potrà acquistare quindi? Frutta e verdura di stagione, formaggi e salumi, riso e uova, farine e cereali, pane e biscotti nella parte del mercato contadino ma anche vestiti, intimo, accessori per la casa, prodotti per cani e gatti, scarpe, fiori e piante.
Perché questa duplice offerta, agricola e commerciale? Sicuramente i mercati contadini presentano molteplici benefici per i consumatori e recuperano antiche tradizioni: sono posti in vendita i prodotti delle campagne della provincia di Ferrara e dintorni, freschi e trasformati, sempre di produzione aziendale e stagionali. Sono prodotti sicuri perché garantiti dagli stessi agricoltori e rappresentano il futuro di una sana alimentazione. Gli appuntamenti settimanali e mensili dei mercati del contadino stanno registrando infatti un trend in crescita di clienti: il frequentatore medio di questi mercati è un consumatore attento ai prezzi ma è soprattutto un consumatore attento alla qualità e in cerca di una spesa consapevole, ricercatore attento della filiera di produzione di ciò che porta a tavola.
Arricchiscono il mercato le aziende di commercio con prodotti per la persona, per la casa e per gli animali per implementare l’offerta di servizi al consumatore allargando così la parte commerciale del tessuto urbano della città di Ferrara.
L’associazione Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara, che già gestisce i mercati contadini di Porta Paola (tutti i venerdì mattina ) e Piazza Municipale (I e III domenica del mese) assieme al Comune di Ferrara, e al partner Anva Confesercenti Ferrara, scommettono nel rilancio commerciale di Piazza XXIV Maggio mettendosi in gioco in prima linea, con un appuntamento stabile, settimanale, garantito negli orari e nella qualità delle aziende selezionate. Le aziende selezionate sono state scelte, dopo una loro spontanea candidatura, in base alle caratteristiche richieste dal disciplinare che regolamenta il mercato dell’Acquedotto: priorità alle aziende ferraresi , alle aziende con certificazione Bio, alle aziende associate alla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara, alle aziende con un prodotto di qualità o con prodotti di nicchia.
Perché abbiamo scelto proprio Piazza XXIV Maggio? Perché a nostro avviso è una Piazza protetta, piacevole, raggiungibile facilmente con la macchina ma anche con i mezzi pubblici ( si trova a metà tra la stazione dei treni e la stazione degli autobus), è una zona riccamente residenziale e soprattutto, come tuta la zona Giardino, è un’area verde bellissima della città di Ferrara.

“L’Amministrazione comunale di Ferrara sostiene questa iniziativa, una delle più pregiate tra le tante che trovano sede nel quartiere Giardino – ha dichiarato l’assessore comunale al Commercio Roberto Serra -; il Comune ha lavorato in totale sinergia con l’associazione Strada dei vini e dei Sapori della Provincia di
Ferrara e Anva Ferrara. Tutti i cittadini ora potranno apprezzare i prodotti e la professionalità dei produttori e degli operatori commerciali coinvolti”.
Giovedì 13 Aprile il primo appuntamento con il Mercato dell’Acquedotto, dalle 8 alle 14.00: il taglio del nastro e l’inaugurazione ufficiale del mercato sarà alle ore 11.30 alla presenza dell’Assessore Roberto Serra. La cittadinanza è invitata.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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