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da Organizzatori

AMERIGO VERARDI- Live
Festival Acido Acida – Ferrara

Ancora un grande appuntamento proposto dall’Arci Zone K che è lieto di presentare un’altra serata davvero speciale con il live di uno dei più grandi interpreti musicali del nostro paese, Amerigo Verardi, Lunedì 24 Aprile in occasione del Festival Acido Acida nel Chiostro di San Paolo a Ferrara, in collaborazione con Arci Ferrara e Il Molo di Davide Franchini.
Il brindisino Amerigo Verardi, musicista, cantautore e produttore artistico, ha alle spalle una carriera che quest’anno – in concomitanza con la pubblicazione del doppio album “Hippie dixit” e del suo primo libro “Scherzi. Improvvisi. Notturni.” – festeggia il trentennale. Una carriera artistica inaugurata a soli vent’anni come leader degli Allison Run (alfieri della neo-psichedelia, apprezzati perfino in Inghilterra grazie al LP “God was completely deaf” unanimemente considerato un capolavoro pop-rock) e dei Betty’s Blues (l’EP omonimo fu definito dal giornalista Peter Sarram uno dei migliori esordi mai registrati) e poi dei Lula (l’album “Da dentro” è stato inserito fra i migliori 100 album rock italiani di sempre). Un percorso che prosegue con due album da solista, “Morgan” (miglior album italiano dell’anno per la giornalista Daniela Amenta) e “Cremlino e coca” (un vinile molto amato dai fans e ricercatissimo dai collezionisti) e poi con l’eccellente “Nessuno è innocente” sotto lo pseudonimo Lotus (il brano “Io sono il re” entra nella top 40 dei singoli, i brani “Nessuno è innocente” e “Ricchi e poveri” sono co-firmati rispettivamente da Francesco Bianconi e Federico Fiumani), per poi giungere all’ultimo progetto, in coppia con Marco Ancona, con il quale dà vita a due album, “Bootleg – Oliando la macchina” (premio MEI-PIMI come miglior auto-produzione dell’anno) e “Il diavolo sta nei dettagli”, anticipato dal videoclip del singolo “Stanco stufo stupido e da solo”. Dal 1986 al 2016 Verardi ha vinto diversi premi nell’ambito della musica indipendente (tra cui il premio MEI come miglior produttore artistico) e ha collaborato con alcuni dei nomi fondamentali dell’ala alternativa della scena rock nazionale, come Manuel Agnelli, Carmen Consoli, Baustelle (Verardi è il produttore artistico dei primi due splendidi album della band toscana), Federico Fiumani, Virginiana Miller, Dente. Da ricordare anche la collaborazione con Natalie Merchant nel brano “Camden Town” scritto da Verardi per i Lula. Considerato fin dai suoi esordi tra i nostri autori di canzoni più talentuosi ed originali, la rivista specializzata “Mucchio Extra” lo ha inserito, unico in Italia, in una speciale classifica tra i principali esponenti del pop “deviato”, al fianco di artisti del calibro di Syd Barret e Julian Cope. Oggi, con “Hippie dixit”, uscito il 16 dicembre 2016 su etichetta The Prisoner records, Amerigo Verardi si conferma definitivamente tra i musicisti “alternativi” più brillanti ed importanti degli ultimi trent’anni. Una vita dedicata, con stile, classe e continuità, alla musica di grande qualità, lontano dalle schizofrenie di consumo odierne dalle quali Amerigo Verardi prende le dovute distanze.
La band che accompagnerà Amerigo (alla voce e alla chitarra) sarà composta da Isabella Benone al violino e ai cori, Alessandro Muscillo al basso e ai cori e Dino Semeraro alle percussioni e cori.

Appuntamento imperdibile quindi ad Acido Acida nel suggestivo Chiostro di San Paolo con ingresso gratuito (aperto a tutti) e inizio concerto intorno alle ore 21.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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