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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Ami, l’agenzia per la mobilità provinciale, rinnova per i prossimi tre anni la concessione della linea di trasporto bus che collega Ferrara con l’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi. Concessione riconosciuta a Rete Impresa “Ferrara al Volo”, che raggruppa cinque aziende di trasporto estensi.
L’idea è partita come progetto nel 2011, ha ricordato il consigliere provinciale con delega al Turismo, Marco Fabbri, grazie anche alla pensata di Davide Bellotti e Roberto Ricci Mingani, rispettivamente allora assessore e dirigente al Turismo della Provincia.
Un servizio i cui costi sono interamente sostenuti dal privato, come ricordato dal direttore Ami, Michele Balboni, e perciò senza oneri per il contribuente sotto forma di contributi pubblici.
La Provincia sostiene dall’inizio il progetto con un investimento complessivo attorno ai 27mila euro per promozione, informazione, comunicazione. Un’azione prodotta sul territorio regionale, a partire da Ferrara e nello stesso aeroscalo felsineo, fino ad una campagna sui social media in Spagna e con la prospettiva di iniziative mirate sul mercato tedesco, oltre a materiale informativo diffuso a tappeto nelle strutture ricettive del territorio.
“È una scommessa vinta nonostante lo scetticismo iniziale di molti”, ha detto Marco Balestra di Cna Ferrara. In effetti, i dati parlano chiaro. Nel primo anno del collegamento bus sono stati 16.430 i passeggeri e il 2013 si è chiuso con 21.592. Un incremento di cinquemila biglietti in appena tre anni, tenuto presente che in mezzo c’è stato il sisma del 2012.
Dati che fanno il paio con la cifra di 141mila ingressi alla rete dei musei comunali di Ferrara (un rotondo più 10 per cento rispetto all’anno precedente), come ha ricordato il vicesindaco del Comune capoluogo, Massimo Maisto, che ha definito l’iniziativa “la più importante esperienza di pubblico-privato sul territorio”.
Una collaborazione concretizzatasi anche con la convenzione tra aerobus e My Fe Card, con uno sconto del 10 per cento sul prezzo del biglietto della linea di 15 euro.
Il servizio, come spiegato da Pier Gianni Cornacchini di Rete impresa “Ferrara al Volo”, funziona 364 giorni all’anno (solo Natale escluso) e nel frattempo ha compiuto passi organizzativi in avanti con la prenotazione on line dei posti, in prospettiva di rendere digitale anche il pagamento.
Facilitazioni non solo per i passeggeri ma anche per l’impresa, che in base al numero delle prenotazioni può predisporre mezzi più o meno capienti secondo le richieste.
I prossimi impegni riguardano un’ulteriore spinta per far conoscere ad un pubblico maggiore il servizio, con lo sguardo puntato su Expo 2015

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PROVINCIA DI FERRARA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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