Skip to main content

Da Movimento Cinque Stelle Ferrara

Nella Consiglio comunale del 13 novembre sono state discusse importanti proposte del M5S.
In primis un Ordine del Giorno (del consigliere Fochi) dove si chiedeva di dare immediata applicazione e di
accelerare le mappature dei locali nei quali sono presenti macchinette slot e per il gioco d’azzardo, in
ottemperanza alla delibera regionale che fissa in 500 metri la distanza di tali locali dai luoghi sensibili.
Proprio per quanto riguarda i “luoghi sensibili”, il M5S proponeva anche di inserirvi, oltre alle categorie già
presenti nella delibera regionale, anche l’intera zona GAD, incluso piazza XXIV Maggio, la zona stadio e tutte
le vie limitrofe, insomma praticamente tutto il quartiere critico per motivi che non stiamo a ribadire.
Ebbene, un emendamento del PD ha voluto proprio cassare, di tutto l’atto, proprio questa specifica,
rivendicando alla Giunta totale discrezionalità sui luoghi sensibili, con l’assunto che non è possibile
“azzerare” le criticità derivanti da gioco d’azzardo in una zona già ricca di criticità. Nonostante noi crediamo
invece che tale azzeramento, non solo per gioco d’azzardo ma anche per spaccio di droga, debba essere
perseguito, abbiamo accettato l’emendamento con la promessa di discutere in Commissione l’estensione
dei luoghi sensibili. Un emendamento, quello del PD, che le opposizioni non hanno capito (e neanche una
parte della maggioranza) ma che non abbiamo voluto respingere per non vanificare l’approvazione di un
Ordine del Giorno articolato e complesso che comunque porta all’attenzione della Giunta un tema sul quale
il M5S di Ferrara ha già protocollato diversi atti e ottenuto altrettante vittorie.
Altro tema caldo, sensibile e di estrema attualità è stata la richiesta, con un OdG del consigliere Fochi, di
invitare la Giunta ad adoperarsi per il rispetto della ‘clausola di salvaguardia’, messa a punto dal Governo
unitamente ad ANCI, che da facoltà ai comuni che aderiscono al programma SPRAR di limitare l’accoglienza
straordinaria di migranti non superando la quota del 2,5 per mille della popolazione (ora si attesta a più del
doppio). La ratio di tale richiesta da parte del M5S sta nel voler proporre localmente ciò che il M5S propone
a livello europeo attraverso i suoi portavoce, cioè calibrare l’accoglienza di migranti e richiedenti asilo in
base a parametri oggettivi che tengano conto di tasso di crescita (PIL), effettive potenzialità occupazionali,
indicatori economici certificati, il tutto per poter fornire un’adeguata accoglienza che possa concretizzarsi in
vera integrazione e non in emarginazione occupazionale e sociale. È stata infatti illustrata una Ferrara che
per quanto riguarda i parametri citati è disastrosa, nonostante si ostenti un paradossale ottimismo, per
quanto riguarda l’occupazione, il tasso di crescita (o meglio di decrescita) e per la performance economica,
nettamente inferiore al resto della Regione. A tali criticità si aggiungono un raddoppio in 10 anni del tasso
di povertà di individui e famiglie ferraresi e contestualmente una riduzione del 10% dei fondi destinati a
tale povertà. Criticità alle quali si aggiungono le dichiarazioni sia delle Forze dell’Ordine di non avere risorse
umane e mezzi sufficienti per assicurare un adeguato monitoraggio del territorio che della dirigenza ASP
che nell’estate del 2017 riconosceva la realtà di una rete di strutture di accoglienza per migranti prossima al
collasso. Tale proposta del M5S, che in pratica riprende un suggerimento del Governo e dei Sindaci è stata
respinta dalla maggioranza, che se ne assume tutta la responsabilità politica.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it