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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna

All’albo, che sarà visibile e consultabile dai cittadini, potranno aderire volontariamente le strutture di accoglienza per gli anziani. A fronte di specifici requisiti ed impegni, compresi controlli aggiuntivi in capo ai Comuni

Bologna – Un albo regionale, visibile e consultabile dai cittadini, a cui le strutture di accoglienza per gli anziani potranno volontariamente decidere di iscriversi. Sottoponendosi, al contempo, a una serie di controlli aggiuntivi e regolamenti che danno un’ulteriore garanzia di qualità. I requisiti che dovranno avere, così come una serie di impegni che dovranno assumere per entrare a far parte di questa lista, sono già stati individuati ed entro qualche settimana, previo accordo sindacale, una specifica delibera della Giunta regionale metterà nero su bianco tutte le novità.
Ad annunciare l’istituzione di questa “white list” delle case di riposo dell’Emilia-Romagna è l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che oggi pomeriggio, in Regione, proprio su questo tema ha incontrato i sindacati Spi-Cgil E-R (Bruno Pizzica), Fnpi-Cisl E-R (Loris Cavalletti) e Uilp-Uil E-R (Rosanna Benazzi).

“Gli anziani ospitati e assistiti nella nostra regione- sottolinea Venturi- hanno il diritto di essere, sempre e in qualsiasi struttura, accuditi con la massima dignità e rispetto, al livello che siamo abituati a garantire in Emilia-Romagna. Occorre prima di tutto tutelare loro, gli ospiti, persone spesso fragili e vulnerabili; i familiari, che devono essere certi di poter lasciare il proprio caro in buone mani e di poterlo liberamente visitare nell’arco della giornata; ma anche i professionisti e gli operatori che ogni giorno prestano il proprio operato, con la massima serietà e sensibilità, nelle strutture di assistenza per gli anziani. Con questo obiettivo- aggiunge l’assessore- vogliamo intervenire con specifiche linee di indirizzo che rafforzino ulteriormente i controlli, in capo alle Amministrazioni comunali, ma anche con l’istituzione dell’albo, a cui le imprese potranno decidere di aderire e che i cittadini potranno consultare. Uno strumento con cui intendiamo supportare i Comuni nei controlli e nella qualità della rete di offerta agli anziani. Perché non possiamo accettare che anche un solo caso basti per mettere in discussione un intero sistema che finora ha dato prova di funzionare bene. Dobbiamo evitare che ci sia qualcuno che lo macchi”.

Un altro elemento su cui l’assessore è intervenuto, la necessità di rivedere alcuni aspetti della legislazione nazionale relativa alla Case famiglia, con l’inserimento di requisiti e garanzie aggiuntive per l’apertura delle strutture. Una richiesta che l’Emilia-Romagna si impegna a presentare alle Commissioni nazionali competenti: Salute e Sociale. D’accordo con i sindacati, si è anche convenuto di promuovere una specifica campagna di sensibilizzazione sulla dignità e i diritti della persona, a partire dalle categorie più fragili: bambini, anziani e disabili.

Infine, Venturi ha ribadito che sulle recenti vicende, oggetto di indagini, relative ai presunti maltrattamenti ad anziani nelle strutture protette di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, e Sant’Alberto di Ravenna, la Regione, come annunciato, intende costituirsi parte civile in sede processuale: gli uffici legali dell’Ente hanno già avuto mandato di attivarsi in tal senso.
“A tutela del nome di una Regione, la nostra- chiude l’assessore- che va fiera di avere un sistema di welfare che non può in alcun modo essere associato a episodi così gravi e inaccettabili”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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