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Da: Istituto di Istruzione Superiore L. Enaudi

Tra gli ospiti dell’Istituto Einaudi anche Giulia Bosetti, giornalista di ‘Presa diretta’, e Simona Vinci, premio Campiello 2016.
Incontri dedicati, fra gli altri, ai temi dell’immigrazione e dell’accoglienza, del bullismo giovanile e della comunicazione nel tempo della rete.

Cala il ‘tris’ ApertaMente: il ciclo di conferenze organizzato dall’Istituto di Istruzione superiore L. Einaudi, di Ferrara, diretto dalla dott.ssa Isabella Fedozzi, si propone infatti alla cittadinanza per il terzo anno scolastico consecutivo, e lo fa con un cartellone di appuntamenti culturali – una dozzina in tutto che si svolgeranno da ottobre al prossimo aprile – di assoluto prestigio.
Si avvicenderanno infatti nell’Aula Magna della scuola, sita in via Savonarola n. 32, relatori esperti che, nei rispettivi ambiti di competenza, si confronteranno con allievi e cittadini lasciando ampio spazio al dibattito; di preminente attualità molti dei temi che saranno affrontati, non mancheranno tuttavia le incursioni nella Storia, proprio quella con la ‘esse maiuscola’, peraltro collegata al territorio ferrarese.
Di migranti, accoglienza e diritti (spesso violati), temi sui quali l’Istituto si sta particolarmente impegnando per la sensibilizzazione dei propri allievi, parleranno il 28 ottobre la giornalista di ‘Presa Diretta’ Giulia Bosetti, autrice di una recente inchiesta sul ‘caso Regeni’, e Maria Cristina Manca, volontaria di Medici senza Frontiere che ha svolto missioni di soccorso in mare dei migranti. Di libertà violate si occuperà inoltre un convegno che, alla fine di febbraio 2017, vedrà intervenire la storica Donatella Calabi, curatrice della mostra visitabile fino al 13 novembre a Palazzo Ducale di Venezia intitolata ‘Venezia, gli Ebrei, L’Europa: 1516-2016’, sui cinquecento anni del ghetto della città lagunare, Simona Vinci, vincitrice del Premio Campiello 2016 con il romanzo ‘La prima verità’, vicenda ambientata sull’isola di Leros, in cui il regime greco dei Colonnelli confinava gli oppositori politici, e Cesare Moisè Finzi, che da bambino fu perseguitato per le leggi razziali fasciste.
Di bullismo, violenza giovanile e violenza di genere si occuperanno il 26 novembre Elena Buccoliero, referente Ufficio Diritti dei Minori del Comune di Ferrara, ed il 7 febbraio 2017 Michele Poli e Monica Borghi, il primo Coordinatore del centro di Ascolto uomini Maltrattanti, la seconda volontaria del Centro Donne Giustizia.
Un convegno sull’Ariosto per celebrare il mezzo secolo del ‘Furioso’, a cui parteciperanno, tra gli altri, la storica Enrica Guerra, lo studioso di antropologia culturale Roberto Roda e l’Ente Palio con figuranti che cureranno esibizioni di duelli cortesi e danze rinascimentali, in programma il 17 dicembre, farà da cerniera tra la letteratura e la storia; alla grande Storia sono dedicati infatti tre appuntamenti: quello con cui il 13 dicembre Enrico Trevisani, dell’Archivio storico comunale, parlerà su Ferrara e la Grande Guerra, per approfondire il coinvolgimento diretto ed indiretto della città nelle tragiche vicende del ’15-18, la testimonianza, il 17 febbraio 2017, della partigiana Lidia Bellodi, protagonista, con altre donne, il 18 febbraio 1945, di un’azione antifascista contro il Municipio di Bondeno – evento arricchito dalla presenza di Bracciano Lodi, curatore di un libro-intervista sulla Bellodi, ed Ormea Lupi, dell’ Udi di Bondeno – ed il Coro delle mondine d Porporana, che l’8 aprile 2017, attraverso i loro canti popolari e l’ausilio della voce narrante di Morena Gavioli, ripercorreranno la storia di sofferenze, rivendicazioni e lotte delle donne delle campagne ferraresi e padane tra Otto e Novecento.
Delle nuove forme della comunicazione al tempo della rete si occuperanno Fausto Natali, Responsabile delle attività culturali della Biblioteca comunale Ariostea, che parlerà agli allievi delle nuove frontiere dell’E-book (lunedì 24 ottobre, primo incontro di ApertaMente) e Andrea Gatti, docente presso il Dipartimento di Studi umanistici di Unife, che il 20 marzo 2017 sensibilizzerà gli allievi sulla necessità di tenere alto lo sguardo critico sulla realtà davanti a forme di comunicazione che, facendo sempre più leva sulle immagini, rischiano di produrre (talora volontariamente) effetti distraenti rispetto al contenuto del messaggio.
Il nutritissimo cartellone prevede infine un appuntamento con Fabiano De Marco, vicepresidente nazionale del gruppo Giovani imprenditori Confcommercio, che sempre nel mese di marzo 2017 parlerà agli allievi di nuove strategie per la gestione d’azienda. Con il programma di ApertaMente 2016-2017 l’Istituto Einaudi, caratterizzato dalla ricca offerta formativa centrata sugli indirizzi Tecnico e Professionale, si conferma dunque luogo di incontri, formazione, dibattiti, onorando appieno un ruolo istituzionale che lo qualifica ormai come solido riferimento culturale dei ferraresi e del territorio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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