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Da Federmanager Ferrara

FEDERMANAGER: ingegno e creatività protagonisti della quarta rivoluzione industriale
Guida al Patent box: cosa c’è da sapere

Ferrara, 30 novembre 2017 – Prosegue il percorso di informazione di Federmanager Ferrara – l’associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia – sugli strumenti a disposizione delle aziende e dei manager per perseguire gli obiettivi di innovazione innescati dal Piano nazionale Industry 4.0, ora Impresa 4.0.
L’appuntamento del ciclo dedicato alla conduzione d’impresa “Aperitivo con il manager” di mercoledì 29 novembre è stato infatti dedicato a un approfondimento sul Patent box, regime fiscale agevolato che ha lo scopo di dare valore ai beni immateriali.
“L’agevolazione consiste nella riduzione fino al 50% delle aliquote Ires e Irap su redditi derivanti dall’utilizzo della proprietà intellettuale – spiega Giorgio Merlante, presidente Federmanager Ferrara – e ha diversi obiettivi: rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo per gli investimenti nazionali ed esteri di lungo termine, incentivare la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese italiane o estere e al contempo incentivare il mantenimento dei beni immateriali in Italia, evitandone la ricollocazione all’estero, infine favorire l’investimento in attività di Ricerca e Sviluppo”.
Si tratta di uno degli strumenti più interessanti a disposizione dell’innovation manager, una delle figure manageriali maggiormente ricercate sul mercato del lavoro che Federmanager sta promuovendo a livello nazionale grazie a una certificazione dedicata. Anche la sede di Ferrara sta valutando candidature per andare a costituire la task force di 300 manager che potranno collaborare al programma Digital Innovation Hub varato da Confindustria in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico.
Opere dell’ingegno, brevetti industriali, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Sono i protagonisti e il sale del progresso e dell’innovazione tecnologica, quindi connessi con tutto un settore industriale che basa il suo successo sull’invenzione.
E circa 5.000 sono i brevetti presenti nel portafoglio di LyondellBasell, una delle più grandi aziende al mondo nel campo delle materie plastiche, della chimica e della raffinazione, la cui storia è solidamente legata al territorio ferrarese: nella città estense è infatti presente con attività produttive e con il Centro Ricerche Giulio Natta, che rappresenta un caso di eccellenza nel panorama industriale italiano collocandosi ai vertici più alti, a livello mondiale, per le innumerevoli scoperte e invenzioni che ha saputo ideare e industrializzare.
Di valorizzazione della proprietà intellettuale è stato quindi invitato a parlare Claudio Mingozzi, che a Ferrara ricopre la carica di Business Finance Manager di Ricerca e Sviluppo di LyondellBasell.
“E’ fondamentale capire i meccanismi di funzionamento del Patent-Box – ha spiegato Claudio Mingozzi – in quanto questo strumento dà alle Aziende la possibilità di avere sgravi fiscali quando si investe in Ricerca e Sviluppo e, contemporaneamente, permette di valorizzare il proprio patrimonio intellettuale. E considerando l’attuale contesto competitivo che viviamo oggi, diventa quasi necessario per le aziende, di qualsiasi dimensione, conoscerlo e cercare di applicarlo al proprio interno.”
Il regime si pone in continuità con i modelli progressivamente introdotti in altri Stati membri della Comunità Europea come Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna. Possono esercitare l’opzione i soggetti titolari di reddito d’impresa, indipendentemente dal tipo di contabilità adottata e dal titolo giuridico in virtù del quale avviene l’utilizzo dei beni.
L’opzione deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi, è valida per cinque periodi di imposta, è irrevocabile e rinnovabile.
“Il Patent box non è l’unico strumento a disposizione di chi fa impresa – sottolinea Giorgio Merlante, presidente Federmanager Ferrara – ricordiamo anche le altre azioni previste dal Piano Impresa 4.0, tutte volte a promuovere innovazione e investimenti: Iper e Super Ammortamento, Nuova Sabatini, Fondo di Garanzia, Credito d’imposta R&S, Startup e PMI innovative. Argomenti che stiamo affrontando negli incontri che promuoviamo periodicamente sul territorio”.
“Aperitivo con il manager” ha il patrocinio di CDi Manager, società di scopo di Federmanager leader del temporary management e della ricerca e selezione di figure direzionali.
FEDERMANAGER Ferrara, fondata nel 1946 e con all’attivo circa 300 iscritti, tutela e promuove l’immagine e il ruolo della categoria dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia e fa capo a FEDERMANAGER nazionale. Si propone quale punto di riferimento per manager in attività, temporaneamente inoccupati, in pensione o dirigenti che svolgono attività professionale. Info: http://www.ferrara.federmanager.it

Innovation manager (manager per l’innovazione)

È un professionista che deve assicurare la gestione delle attività di un’impresa inerenti processi di innovazione del business, in termini di processi organizzativi, prodotti/servizi e pensiero manageriale, stimolando la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation e favorendo culturalmente l’introduzione e il consolidamento di idee innovative in azienda per lo sviluppo di un vantaggio competitivo sul mercato con la conseguente crescita del business. Secondo le stime di Federmanager servono 3mila manager dell’innovazione nelle imprese italiane entro il 2020.
Federmanager sta formando nel biennio 2017-2018 un team di 300 tutor per accompagnare: il trasferimento e la diffusione delle nuove competenze manageriali 4.0, lo sviluppo innovativo del tessuto industriale, il consolidamento delle startup innovative attraverso programmi di mentorship.

Informazioni stampa: Monica Dall’Olio – 335 470916 – monica.dallolio1@gmail.com

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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