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Da Regione Emilia Romagna

Via libera dalla Giunta regionale al bando per gli interventi della seconda annualità del Piano regionale triennale 2017-2019. L’assessore Caselli: “Investiamo su un settore in costante crescita. Priorità a giovani, biologico, produzioni integrate, assistenza tecnica e formazione professionale”

Bologna – In arrivo dalla Regione circa 480mila euro per lo sviluppo dell’apicoltura, uno dei settori con il più alto tasso di crescita negli ultimi anni. I fondi – il 50% di provenienza comunitaria e l’altra metà resa disponibile dal governo italiano – hanno come priorità i giovani, il biologico, le produzioni integrate, l’assistenza tecnica e la formazione professionale degli operatori.

Il plafond finanziario è stato assegnato all’Emilia-Romagna dal ministero delle Politiche agricole, nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore apistico per dare attuazione agli interventi messi in cantiere dalla seconda annualità 2017-2018 del Programma regionale triennale 2017-2019 per il miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’alveare, che ha una dotazione complessiva di circa 2 milioni di euro.

“Con il piano trienniale – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- diamo sostegno ad un settore che sta assumendo un ruolo sempre più importante per l’agricoltura regionale, non soltanto in termini economici, ma anche per il fondamentale servizio di impollinazione svolto a beneficio delle altre produzioni. Lavoriamo per promuovere l’ulteriore miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti dell’alveare, a partire dal miele, e per aumentare il livello di sicurezza e di salubrità per il consumatore”. “Stiamo assistendo negli ultimi anni– ha aggiunto Caselii- ad una crescente professionalità degli operatori e ad un rinnovato interesse dei giovani verso l’apicoltura. Di qui l’impegno della Regione per incrementare il reddito degli operatori attraverso il sostegno finanziario alle iniziative e ai progetti più interessanti e innovativi”.

Quando e come presentare le domande

Il via libera è arrivato con l’approvazione da parte della Giunta regionale del relativo bando (la delibera è la n. 1124/2017), pubblicato oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n. 218 del 31 luglio 2017. Il bando scade il 10 novembre prossimo e le domande devono essere presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea (Sop). Gli aiuti sono destinati ad apicoltori singoli o associati, associazioni apistiche e organizzazioni di produttori (Op), nonchè ad enti pubblici e istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1 agosto 2017-31 luglio 2018 Le percentuali di aiuto variano dal 20 al 100% a seconda del tipo di intervento e del beneficiario.

La ripartizione dei finanziamenti

Il budget a disposizione per l’annualità 2017-2018 – calcolato dal ministero delle Politiche agricole in base al numero degli alveari registrati all’Anagrafe apistica nazionale nel 2016, circa 100mila in Emilia-Romagna, sarà utilizzato per finanziare un’ampia gamma di interventi. Il grosso dei fondi è destinato ai progetti di assistenza tecnica (oltre 227mila euro); poi, in ordine decrescente di risorse, figurano gli aiuti per l’acquisto di attrezzature per favorire la transumanza, cioè lo spostamento delle arnie per seguire le fioriture stagionali (87mila euro); la lotta alle malattie dell’alveare, in partlcolare la temibile varroasi (circa 77mila); le misure di sostegno ai laboratori di analisi di prodotti dell’apicoltura (55mila euro); la collaborazione con organismi specializzati per progetti di ricerca (circa 28mila euro); infine, i contributi per l’ acquisto di sciami d’api e il ripopolamento degli alveari (3.500 euro). Entro il 23 febbraio 2018 sarà approvata una graduatoria unica regionale, stilata secondo le priorità indicati nel bando.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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