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Da: Area Copparo

La società invitata da Utilitalia come esempio di best practice nazionale

Area porta la sua testimonianza sulla sperimentazione della tariffa corrispettiva a Ecomondo, la Fiera Internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile che si svolge a Rimini dall’8 all’11 novembre, giunta quest’anno alla ventesima edizione.
Domani, giovedì 10, il direttore generale Raffaele Alessandri, interverrà infatti nell’ambito del convegno “La nuova Autorità sui rifiuti e la tariffa corrispettiva: stato dell’arte e prospettive”, organizzato da Utilitalia insieme a ISPRA e FiseAssombiente come momento di riflessione e discussione sul tema del finanziamento del ciclo integrato dei rifiuti e della cosiddetta tariffa puntuale.
Lo sviluppo di un sistema tariffario per il ciclo integrato di gestione dei rifiuti è fondamentale per favorire uno sviluppo industriale del settore, per rendere più trasparente il servizio e responsabilizzare istituzioni, cittadini/utenti e imprese di gestione, e soprattutto per perseguire il principio europeo del ‘chi inquina paga’. Recentemente il Ministero dell’Ambiente ha elaborato la proposta definitiva del regolamento con cui sono stabiliti i criteri per la realizzazione di sistemi di misurazione puntuale finalizzati alla progettazione di un effettivo modello di “tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti”.
«L’introduzione di un sistema di tariffa corrispettiva, secondo il modello PAYT (Pay As You Throw), è un tema che ci sta molto a cuore, anche perché è uno dei principali obiettivi di Clara, la società che sta per nascere della fusione tra Area e CMV Raccolta», ha spiegato Alessandri. «Per questo abbiamo accolto con soddisfazione l’invito di Utilitalia, che ci ha chiesto di illustrare, come esempio di best practice nazionale, il metodo di misurazione puntuale che stiamo sperimentando in alcuni dei comuni da noi gestiti, cui farà seguito, a partire dal 2017, l’applicazione di un nuovo modello di tariffa, più equo di quello attuale perché in grado di correlare in modo più preciso il costo pagato da ciascun utente al servizio effettivamente utilizzato».
Il convegno si terrà dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala Diotallevi 2, Hall sud della Fiera di Rimini.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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