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da: organizzatori

Riparte un nuovo ciclo di laboratori didattici e creativi alla MLB home gallery di Corso Ercole d’Este 3, da domenica 5 ottobre, dalle 10 alle 12, riservati ai bambini dai 6 agli 11 anni, tutti sul tema della natura.
Sono collegati alla mostra in corso alla MLB home gallery sul tema dell’agricoltura familiare e degli orti urbani, che unisce per la prima volta attorno allo stesso progetto anche il Museo di Storia Naturale e la BioPastoreria TerravivaBio. Un divertente percorso all’interno dell’arte contemporanea per coinvolgere emotivamente i bambini, avvicinandoli ai temi della natura, portandoli a essere non solo osservatori ma anche protagonisti del processo creativo. I laboratori avranno luogo nella casa-galleria di Maria Livia Brunelli per un numero limitato di bambini (fino a esaurimento posti disponibili, per un massimo di 12) e sono tenuti da due effervescenti storiche dell’arte esperte di didattica, Eva Beccati e Manny Romeo.

I laboratori si svolgeranno dal 5 ottobre 2014 al 14 dicembre con frequenza bisettimanale; il costo è di euro 25 la prima lezione (comprensiva di tessera ARCI), euro 20 le lezioni successive. Sconto di 5 euro per chi partecipa a tutti i laboratori. Per info e prenotazioni 346 7953757 o mlb@mlbgallery.com.

Di seguito il programma completo:

5 ottobre.
LE API DI DACIA – Laboratorio dedicato alla mostra di Dacia Manto.
Il laboratorio vuole essere un momento insieme ludico e didattico: si tratterà di un gioco a squadre che ha come obiettivo la costruzione di un alveare in cartoncino colorato, composto a seconda dell’esattezza con cui si risponderà a domande sulla vita delle api. Nelle varie cellette i bimbi potranno poi collocare i disegni di api realizzati da loro.

19 ottobre.
IL GIOCO DELL’ARTE – Laboratorio dedicato agli artisti che dalla Preistoria ai giorni nostri si sono cimentati col tema della natura e degli animali.
Un gioco dell’oca gigante in cui far confluire le pitture rupestri, Durer, Pisanello, Blossfeldt, Ligabue, i fauves, e tanti altri: dadi alla mano, chi sarà il più bravo a indovinare nomi e curiosità su arte e natura proposti nelle caselle del gioco e realizzarne i rispettivi disegni?

9 novembre.
DISEGNARLI – Laboratorio su natura e disegno.
Marcello Carrà ed Enrico Benaglia a confronto: due modi di disegnare la natura. Ispirandosi a questi due artisti i bambini potranno realizzare un loro disegno, elaborato su animali a piacere, e, successivamente, completare i disegni realizzati per l’occasione da Marcello Carrà, personalizzando le forme proposte. Completa il laboratorio un’intervista a Marcello Carrà svolta direttamente dai bambini all’artista, presente in galleria.
23 novembre
COSTRUIRLI– Laboratorio su natura e scultura.
Jeff Koons e Claes Oldenburg a confronto: natura e scultura è il tema di questo laboratorio, che prevede la realizzazione di animali fatti con i palloncini o con la cartapesta, ispirati ai due artisti citati. Un modo per cimentarsi con materiali diversi e scoprire il piacere di costruire usando le mani e la propria capacità creativa.
7 dicembre
DIPINGERLI – Laboratorio dedicato a natura e pittura.
Arcimboldo e Rousseau: due artisti diversissimi tra loro ma che hanno esplorato l’universo natura con grande passione: riusciremo a comporre un volto usando vegetali disegnati alla maniera di Arcimboldo, o a dipingere un animale fantastico, che non abbiamo mai visto, come faceva Rousseau?
14 dicembre
IDEARLI – Laboratorio dedicato a natura e architettura/design.
Gaudì e l’Art Nouveau in generale si sono sbizzarriti a creare oggetti che avessero forme e linee ispirate al mondo animale e vegetale. In questo laboratorio vorremmo creare un oggetto nel rispetto della natura, e quindi con materiali di recupero, ispirandoci al fantasioso design Art Nouveau: un modo per creare e imparare ad usare elementi semplici e facilmente reperibili con stile ed eleganza.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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