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Da ufficio stampa CLARA

CLARA ritirerà piccole quantità di cemento-amianto di provenienza domestica

Dal 1° marzo scorso anche nei cinque Comuni dell’Alto ferrarese è attivo il servizio di ritiro a domicilio di piccole quantità di rifiuti contenenti amianto. È stato infatti esteso a questi Comuni il protocollo d’intesa – operativo da alcuni anni nel resto del territorio servito da CLARA – tra l’azienda, i Comuni serviti la Provincia di Ferrara, ARPAE, AUSL e ATERSIR.
Si tratta di un percorso, condiviso tra tutti questi Enti, nato dall’esigenza dei cittadini di poter conferire al servizio pubblico piccole quantità di eternit, un materiale problematico e costoso da smaltire e a forte rischio di abbandono.
Il nuovo servizio, rivolto alle utenze domestiche (sono escluse le attività) riguarda il solo ritiro del materiale, che dovrà essere prima opportunamente rimosso, trattato e imballato a cura del cittadino stesso.
Per avviare la procedura bisognerà prima compilare un Piano di lavoro e presentarlo all’AUSL (Dipartimento di Sanità pubblica), che lo valuterà e invierà il proprio nulla osta a CLARA. A quel punto un tecnico CLARA contatterà l’utente e farà un sopralluogo per verificare se la quantità e il tipo di rifiuto da smaltire sono coerenti con il Piano di lavoro autorizzato dall’AUSL. Se lo sono, il cittadino potrà iniziare il trattamento. La data del ritiro sarà concordata direttamente tra l’utente e CLARA.
Per la preparazione del materiale il cittadino dovrà usare precisi accorgimenti, avendo cura di non danneggiarlo. Dovrà inoltre procurarsi il liquido incapsulante, i teli in nylon per avvolgere il materiale e alcune attrezzature di protezione (per esempio guanti, tuta e maschera con filtro P3, o FFP3 se del tipo usa e getta), reperibili in ferramenta, nei magazzini di bricolage o in alcuni supermercati.
Le informazioni e le istruzioni per richiedere e utilizzare il nuovo servizio e il modello del Piano di Lavoro da compilare e spedire all’AUSL sono disponibili sul sito www.clarambiente.it, oltre che presso le sedi e gli sportelli CLARA. Info anche al numero verde gratuito 800-881133.
Quale e quanto materiale si può far ritirare da AREA, una sola volta per ciascuna tipologia
TIPOLOGIA DI MANUFATTO

QUANTITA’
-Pannelli, lastre piane e/o ondulate
n. 6 (circa 12 mq)

-Piccole cisterne o vasche
n. 2, di dimensioni massime di 500 litri

-Canne fumarie o tubazioni
3 metri lineari

-Cassette per ricovero animali domestici (cucce)
n. 1

-Piastrelle per pavimenti (linoleum)
15 mq

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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