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Da: Camera di Commercio

Attrattività: dalla regione 15 milioni di euro per progetti innovativi di riqualificazione turistica, commerciale e culturale

Se ne parlerà in Camera di commercio giovedì 1 dicembre, a cominciare dalle ore 9.00

Quasi 15 milioni di euro per strutture ricettive rinnovate e nuovi musei d’impresa. E’ quanto la Regione Emilia-Romagna stanzia per progetti innovativi di riqualificazione turistica, commerciale e culturale di imprese con un unico bando di incentivi alle aziende grazie alle risorse del Por Fesr 2014-2020 dedicate alla competitività delle imprese e del tessuto produttivo. A essere maggiormente premiate saranno le imprese in grado di creare nuova occupazione. Filo conduttore del bando (le domande dovranno essere presentate dal 10 gennaio al 28 febbraio) è l’innovazione, che richiama l’attenzione sulla necessità di intervenire riqualificando l’offerta turistica, commerciale e culturale, con anche effetti sull’attrattività del territorio, facendo leva sulla capacità di creare nuovo interesse per i prodotti esistenti e nuovi prodotti per una domanda in continua evoluzione.
Del bando e delle tante opportunità per le imprese ad esso correlate se ne parlerà nella sala Conferenze della Camera di commercio, a partire dalle ore 9.00, giovedì 1 dicembre. Dopo i saluti del presidente dell’Ente di Largo Castello, Paolo Govoni, e dell’assessore al Lavoro, allo Sviluppo Territoriale e alle Attività Produttive del Comune di Ferrara, Caterina Ferri, toccherà a Roberto Ricci Mingani, dirigente Servizio Qualificazione delle imprese della Regione Emilia Romagna, illustrare le tre misure di sostegno previste: una per il settore turistico ricettivo (7,5 milioni), per progetti sulla ricettività, in particolare alberghiera e all’aria aperta; la seconda per gli esercizi commerciali (4 milioni), per progetti sulle attività al dettaglio, soprattutto nei centri storici; la terza per il settore cultura (2,891 milioni), rivolta a progetti relativi a luoghi adibiti a rappresentazioni cinematografiche, teatrali e musicali. Nell’ambito di quest’ultima misura, per la prima volta sarà finanziata anche la nascita dei musei d’impresa, intesi come quei percorsi o spazi-mostra voluti dalle aziende per trasmettere il valore della cultura produttiva dell’Emilia-Romagna e in grado di creare anche una ricaduta economica sul territorio.
Ma non finisce qui: dalla Camera di commercio fino a 6.000 euro a fondo perduto per la scrittura e la candidatura del progetto sul bando della Regione. Tra le voci di spesa ammesse dall’Ente di Largo Castello, l’analisi del contesto e check-up dei fabbisogni dell’impresa; lo sviluppo dell’idea progettuale e la verifica della sua fattibilità e sostenibilità; la revisione, la gestione e il monitoraggio del progetto; la verifica dei parametri di affidabilità economico-finanziaria dell’impresa; la ricerca partner. La valutazione positiva del progetto da parte della Regione sarà condizione necessaria per l’erogazione del contributo della Camera di commercio.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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