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24 Aprile 2015

Bellezza e chemioterapia

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Cna Ferrara

Cura di sé e bellezza per le donne che affrontano la lotta contro il tumore

Lunedì 27 aprile, alle ore 14,30, presso la sede provinciale della Cna, si terrà un seminario dedicato a “Estetica e bellezza in chemioterapia”, tema di grande delicatezza, che fa riferimento alla cura del proprio corpo nelle donne che affrontano la difficile battaglia contro il tumore. L’iniziativa, promossa da Cna Impresa Donna, dall’Unione Cna Benessere e Sanità e da Cna Pensionate, vuole essere un contributo di conoscenza rivolto prima di tutto alle imprese del settore estetico e acconciatura che, in rete con altri soggetti, possono fornire un apporto significativo al benessere delle donne, durante e dopo la cura oncologica, aiutandole in tale modo anche a combattere la loro lotta contro la malattia.

L’iniziativa si aprirà con i saluti di Raffaella Toselli, presidente provinciale di Cna Impresa Donna e di Catia Armari, vice presidente dell’Unione Cna Benessere e Sanità. Successivamente, la parola alla medicina con gli interventi di: Federica Osti, dermatologa, dell’ Ausl di Ferrara, sul tema “Lesioni cutanee precancerose ed effetti della chemioterapia sulla cute e sui capelli”; Monica Indelli, oncologa del Servizio di Oncologia dell’Ospedale di Cona, su “Modificazioni corporee a seguito delle terapie antitumorali”; Claudia Randi, specialista in Chirurgia plastica dell’Ausl di Ferrara, su “La chirurgia plastica nella malattia tumorale tra estetica e terapia” e Sara Massarenti, dottorato in psiconcologia dell’Università di Ferrara, su “Terapie tumorali ed effetti secondari: implicazioni psicologiche”. Infine, la parola all’estetica, con Massimo Micheletti, tecnico tricologo e Marcella Furini, estetista, su “Soluzioni pratiche per essere belle come sempre”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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