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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Tra i progetti premiati anche quello di “Horta srl”, spin – off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza

Le innovazioni nell’agricoltura biologica sono state al centro dell’ incontro svoltosi a Bruxelles l’1 e il 2 dicembre “ Organic Innovation days” promosso dalla TP Organics, la piattaforma tecnologica europea per il cibo biologico e la ricerca e l’innovazione in agricoltura.
“L’innovazione è essenziale per lo sviluppo dell’intero sistema agroalimentare europeo, l’agricoltura e i prodotti biologici possono creare soluzioni innovative per aumentare la sostenibilità della produzione – ha detto Eduardo Cuoco responsabile del segretariato TP Organics – il biologico offre già contributi concreti alle sfide del cambiamento climatico, della sicurezza alimentare e dell’uso efficiente delle risorse. TP Organics chiede che il prossimo programma Horizon 2020 per il 2018-2020 recepisca pienamente i contributi del biologico. E’ cruciale che non solo l’agricoltura ma anche i processi di trasformazione bio ricevano adeguati finanziamenti per la ricerca. Il bio è un settore che ha il potenziale per incontrare la crescente domanda dei consumatori di cibo sostenibile e sano”.
“Vogliamo raddoppiare le superfici biologiche in Emilia-Romagna da qui al 2020. Per fare questo abbiamo confermato anche nel nuovo Programma regionale di sviluppo rurale una priorità in tutte le misure per chi fa agricoltura biologica. Allo stesso tempo è fondamentale lavorare sull’innovazione – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca dell’Emilia-Romagna Simona Caselli – abbiamo destinato cinquanta milioni di euro alla creazione di Gruppi operativi nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione e nel primo bando di imminente uscita stiamo facendo dell’agricoltura biologica una priorità finanziando progetti al 90% del costo totale. Siamo molto orgogliosi che Horta srl, spin-off dell’Università Cattolica di Piacenza abbia vinto il concorso TP Organics sulle tecnologie innovative per il controllo degli infestanti nel sistema delle coltivazioni biologiche”.
Gli “ Organic Innovation Days” sono stati organizzati in cooperazione con il network Mediterraneo per l’Agricoltura Biologica (Moan) e Unioncamere Lombardia. Nel corso delle due giornate, che sono state aperte dal parlamentare europeo Paolo De Castro, sono stati affrontati i temi dell’innovazione nell’agricoltura bio premiando tre progetti innovativi ed esplorate le opportunità e i potenziali rischi di innovazioni come le bio-plastiche, le proteine da insetti o alghe e il riciclo dei rifiuti. Infine si sono confrontati stake-holders e politici per discutere come aumentare e migliorare gli investimenti per la ricerca nel campo del biologico.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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