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Da Aragorn Ufficio Stampa

Bondeno (Ferrara), sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 2017

Tutti in piazza per la zuppa della Bontà

Iniziativa di Progetto Arca onlus a sostegno delle persone senza dimora

Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre in numerose città di tutta Italia (elencate sul sito lazuppadellabonta.it) i volontari di Progetto Arca onlus scenderanno in piazza per la zuppa della Bontà, manifestazione a favore delle persone senza dimora e in grave stato di indigenza.
Chiunque desideri partecipare, a fronte di una piccola donazione, potrà scegliere tra tre gustosi tipi di zuppe (minestrone alla veneta, zuppa d’orzo e minestrone alla montanara) prodotte da Pedon e offerte dai volontari presso i banchetti che verranno allestiti nei principali luoghi di passaggio di diverse città.

A Bondeno in particolare, per entrambe le giornate dalle ore 9 alle 19, i banchetti di Progetto Arca saranno presenti presso il supermercato Famila in via Vittime 11 settembre n.1.

Le donazioni raccolte sosterranno Progetto Arca nel suo impegno quotidiano a favore dei singoli e delle famiglie in difficoltà. La preparazione e la distribuzione dei pasti per le persone disagiate, infatti, è una delle attività che caratterizzano il lavoro di Progetto Arca in varie città italiane. Solo nell’ultimo anno la onlus ha assistito circa 80.000 persone all’interno dei centri di accoglienza, negli appartamenti per l’integrazione e durante unità di strada, distribuendo complessivamente 2 milioni di pasti.

Fondazione Progetto Arca onlus nasce a Milano nel 1994 per portare un aiuto concreto a coloro che si trovano in stato di grave povertà ed emarginazione.
Al centro delle sue attività ci sono persone senza dimora, famiglie indigenti, persone con problemi di dipendenza, rifugiati e richiedenti asilo. Fondazione Progetto Arca accoglie i più deboli e sostiene chi soffre nei momenti di crisi e disperazione. Con i suoi operatori, educatori e volontari, ascolta senza pregiudizio i bisogni di ogni persona in difficoltà, per accompagnarla in un percorso di recupero e di reinserimento sociale.
La Fondazione opera principalmente a Milano, Torino, Roma e Napoli. Nell’ultimo anno ha assistito 80.000 persone, distribuito oltre 2 milioni di pasti e offerto più di 600.000 notti al riparo.

Ufficio Stampa Fondazione Progetto Arca onlus: Aragorn
Silvia Panzarin: 345-7434595 silviapanzarin@aragorn.it
Elena Frasio: 348-4643505 elenafrasio@aragorn.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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