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E’ on line (libri eBook Asino Rosso, Ferrara) “La sostenibile leggerezza del volo” della pittrice e scrittrice campana Vanessa Pignalosa, nota anche all’estero – in Francia con i tipi de la Paulette du monde”. Dalla nota di R. Guerra: … anche animatrice culturale , ancor giovane, è testimone in progress di un prezioso volo futuribile contemporaneo: come dimostra questo piccolo catalogo d’arte 2.0 “antologico” e biografico, tra opere pittoriche, una raccolta poetica inedita e una robusta rassegna stampa: il volo come archetipo umano e digitale. Un aereo danza nell’azzurro anche arcobaleno, Icaro, Dedalo, la donna creativa eterna, moderna e autodiretta, sono evocazioni diverse equazioni, da certo romanticismo eterno squisitamente femminile al post aereopittura dell’avanguardia, verso certa stessa cosmo pittura o poetica (da Ufagrà A. Fiore alla musica cosmica di Tangerine Dream e Klaus Schulze). Il volo come colori e parole e nello specifico futuribile, oltre a certo alto ritorno a una Tecnica pittorica neorinascimentale, un cuore radar che capta anche l’attuale indicibile precaria dimensione sociale con battiti persuasivi mai retorici

Vanessa, un ebook “florilegio” come catalogo 2.0, un approfondimento?
Arriva il momento in cui si rende necessario fissare idee e azioni stabilendo se non altro la direzione da prendere per il futuro, in questo ebook ho selezionato gli avvenimenti che hanno caratterizzato la mia vita artistica negli ultimi dieci anni, le esperienze gli incontri e tutto ciò che ho vissuto in qualche modo è sedimentato nell’animo, generando nuova energia creativa.
Emerge fra tutte una serie di voli praticati su un Cessna a livello amatoriale, un’ esperienza apparentemente svincolata e priva di contatti con il mondo dell’arte, nel mio caso ciò ha influenzato una certa mia visione artistica traducendola in dipinti aventi come soggetto le distorsioni prospettiche del paesaggio e i fluidi naturalmente presenti nell’aria e che consentono il volo strumentale, l’aerodinamica offre parecchi spunti affascinanti su cui basare ricerche e osservazioni .

Pignalosa, dopo l’aeropittura, tra le matrici del tuo percorso pittorico?
Il mio percorso pittorico è in divenire , l’ispirazione scaturita dalle mie esperienze di volo sono in trasformazione e corrono parallelamente con una serie di lavori en plein air , per ora una cartella di schizzi , fra sabbie vulcaniche e legni marini incrostati di lapilli, un ritorno alla terra natia , una contaminazione di combustioni ad encausto li dove il mare bacia la sabbia vulcanica iridescente , inscindibile binomio creativo-distruttivo, sospeso tra vita-morte, stupore-orrore.

Una poesia dall’eBook di Vanessa Pignalosa:

Nel vuoto del cielo

Sono braccia protese
ad implorare il cielo
questi rami spogliati
da troppe albe recise.
Volano pensieri
legati ad ali di cera
sfiorando sorrisi
cuciti con filo di piombo.
Nel vuoto del cielo
fra mura arse di terra
bagliori di pietra verde
a frantumare respiri
nell’ ansia del mattino.

Info:

http://www.omniabuk.com/scheda-ebook/vanessa-pignalosa/la-sostenibile-leggerezza-del-volo-9788827503140-534387.html

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Roby Guerra


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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