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da: Ufficio Stampa CSO

Dalla Conferenza di Bruxelles, organizzata il 25 Maggio 2016 dalla Regione Emilia Romagna per presentare il Progetto Life Climate Changer, si colgono gli orizzonti di un futuro agricolo molto vicino in cui la sostenibilità sarà non solo un’idea, ma un agire concreto per difendere la terra.
“Siamo una Regione – dichiara l’Assessore all’Agricoltura Simona Caselli- con una agricoltura che ha prodotto 43 Dop e Igp, conquistando la leadership europea della tipicità e abbiamo puntato con decisione – prosegue Caselli – sull’innovazione mettendo sul piatto 50 milioni di euro nel PSR su questo tema.
L’innovazione non può prescindere dalla sostenibilità e da un’attenta valutazione dell’impatto che le scelte produttive determinano sull’ambiente e il Progetto Climate ChangER monitora e misura questo impatto per tutti i settori produttivi, dalle grandi colture, all’ortofrutta, alla zootecnia.”
La presentazione dei risultati del progetto, disponibili sul sito http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/climatechanger sono stati presentati dai Responsabili Mario Montanari e Roberta Chiarini dell’Assessorato Agricoltura e dai referenti scientifici delle diverse unità di studio: Vittorio Marletto per ARPAE, Davide Vecchi dell’Università di Bologna, Renato Canestrale per CRPV e Aldo Dal Pra per il CRPA.
Paolo Bruni – Presidente di CSO ITALY e partner del progetto ha commentato:
“La Regione Emilia Romagna mostra con questo Progetto di essere un passo avanti a tutti, rappresentando un modello produttivo sostenibile ma redditivo.
Questi risultati si legano ad una storia ed a scelte sempre attente ad ambiente e sostenibilità a partire dagli anni ‘70 con l’avvio della produzione integrata che è stata modello per l’Europa.”
I rappresentanti dell’Unione Europea presenti alla Conferenza di Bruxelles, per la DG AGRI, DG Clima e DG Ricerca e Innovazione, hanno apprezzato unanimemente il modello di sostenibilità presentato con il Progetto Climate ChangER per la sua concretezza e fattibilità che lo rende punto di riferimento per le azioni di mitigazione sull’emissione dei gas serra.
Le conclusioni dell’Europarlamentare Paolo De Castro hanno messo in evidenza l’importanza del Progetto come punto di riferimento concreto nel dibattito attualissimo sul “greening” all’interno della nuova PAC.
“Stiamo valutando in Commissione Agricoltura – dichiara Paolo De Castro- come ha funzionato il greening nel corso del primo anno di PAC, cercando di far diventare l’agricoltura parte della soluzione dei problemi di sostenibilità ambientale con l’inserimento però di correttivi agli obblighi degli agricoltori che rendano queste pratiche meno onerose in termini di gestione burocratica.
L’Europa che vogliamo è questa – conclude De Castro- una Europa che fa scelte importanti per sostenere il futuro dell’intero pianeta”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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