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Da: Camera di Commercio

Govoni: “Per le imprese il mezzo fieristico consente di sviluppare in proprio la conoscenza diretta dei gusti, delle abitudini, delle esigenze dei vari segmenti di mercato”

Supportare le imprese nel far conoscere i propri prodotti e servizi ai mercati di tutto il mondo: questo l’obiettivo della Giunta della Camera di commercio che, nelle prossime settimane, metterà a disposizione degli imprenditori ferraresi contributi a fondo perduto per la locazione di spazi espositivi, l’allestimento degli stand, l’acquisto di servizi di interpretariato, le spese di trasporto a destinazione, assicurazione e movimentazione di materiali e prodotti destinati all’esposizione fieristica, la realizzazione di materiale di comunicazione aziendale da esibire o distribuire in fiera come brochure, cataloghi, filmati o presentazioni aziendali e inserzioni pubblicitarie.
Parte da qui il programma della Camera di commercio per il 2017 che, lo ricordiamo, stanzia da subito 1.800.000 euro per la realizzazione di programmi ed attività che guardano tutte alla crescita e allo sviluppo. Digitale, start-up, scuola e università in collegamento con il mondo delle imprese, qualità e innovazione, reti e filiere, cultura, turismo, internazionalizzazione, ricambio generazionale, semplificazione, lotta all’illegalità e un rapporto nuovo con la finanza: queste le priorità approvate, all’unanimità, dal Consiglio dell’Ente di Largo Castello il 29 novembre scorso.
Scorrendo nel dettaglio il Piano degli interventi, particolare evidenza assumono i progetti e i contributi alle imprese per la nascita e lo sviluppo di reti, cluster e filiere ad essi collegate; gli incentivi per la ricerca, l’innovazione e la diffusione di strumenti di marketing digitale; il sostegno, a misura d’impresa, per la partecipazione alle fiere internazionali in Italia e all’estero; il supporto alla nascita di nuove imprese e al ricambio generazionale. E ancora, incentivi per l’attrazione di investimenti, l’affiancamento per rendere immediatamente ‘commercializzabili’ i brevetti depositati e il Bando ‘Just in time’ avente per obiettivo quello di offrire, in via sperimentale, agli imprenditori possibilità di supporto nel momento in cui serva, quando vivano una situazione straordinaria, non preventivabile, sulla quale siano chiamati a rispondere subito, o quasi. Il Consiglio camerale inoltre, su proposta della Giunta, ha stanziato specifiche risorse per la commercializzazione del ‘prodotto turistico’ ferrarese, l’utilizzo degli strumenti alternativi alla giustizia ordinaria (mediazione, arbitrato e risoluzione delle crisi da sovraindebitamento) e per la lotta alla illegalità ed alla concorrenza sleale. Varato, infine, un progetto per il comparto manifatturiero con l’obiettivo di rilanciare un comparto tuttora strategico per l’economia ferrarese mediante interventi strutturali di ampio respiro. Tre gli assi di intervento: Competitività delle imprese, Centralità del ‘medium tech’, Ricerca e innovazione.

“Cogliamo fin da subito – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente dell’Ente di Largo Castello, nel corso della conferenza stampa di fine anno – il ruolo nuovo che il Governo attribuisce alle Camere di commercio italiane mettendole sulle frontiere dell’economia. Oltre alle nostre funzioni tradizionali (dalla tenuta del Registro delle imprese, straordinario bacino di informazione sulle trasformazioni quotidiane dell’economia, al sostegno di imprese e territori) – ha proseguito Govoni – ci concentreremo sui compiti nuovi in particolare in materia di orientamento, di supporto all’incontro fra domanda e offerta di lavoro, di valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale, di assistenza alle piccole e medie imprese per la partecipazione alle gare pubbliche”.

Per maggiori informazioni: ufficio Marketing internazionale della Camera di commercio (tel. 0532/783820; e-mail: promozione@fe.camcom.it), che, alla luce del gran numero di richieste attese, invita le imprese anche a consultare con attenzione il sito www.fe.camcom.it.

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CAMERA DI COMMERCIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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