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da: Associazione Pomposa Eventi

Lunedi 25 aprile nella chiesa abbaziale di Pomposa un suggestivo concerto con canti e armonie di ispirazione religiosa.

Quale luogo più congeniale per un concerto come quello messo programma dalla Associazione Pomposa Eventi se non Pomposa, dove il monaco Guido mille anni fa ideò e mise in pratica il suo nuovo metodo di insegnamento musicale prima di andare altrove a raccogliere le meritate soddisfazioni?

E’ un insieme di canti e di musiche di grande suggestione quello che risuonerà Lunedi 25 aprile dalle ore 17 sotto le volte della prestigiosa abbazia benedettina e tra gli stupendi affreschi secolari. Ad eseguirli due interpreti di grande valore come Gianmaria Raminelli, organista e Dom Antonio M. Bellantone, voce solista.

Raminelli, sotto la guida del Maestro Francesco Tasini, forgiato nelle masterclasses dei Maestri Eric Lebrun e Ludger Lohmann ha già ottenuto numerosi premi per le sue interpretazioni organistiche sia in prestigiose rassegne nazionali e internazionali che nel ruolo di organista liturgico.

Dom Bellantone è tenore. Ha intrapreso giovanissimo lo studio del canto con il soprano Elizabeth Lombardini Smith ed ha esordito cantando in vari cori polifonici sia come corista che come solista affrontando repertori da Palestrina fino alla musica contemporanea e dodecafonica.. Ha partecipato a varie opere in Italia e all’estero. Entrato nel 2006 come novizio dell’abbazia di Monte Olivero Maggiore diventa Monaco Benedettino Olivetano. Attualmente è superiore dei monaci presenti presso la Basilica di San Giorgio fuori le mura in Ferrara.

Tra le musiche e canti in programma figurano brani di Mascagni, Donizetti, Rossini, Salomè, Lefébue-Wely, Fauré, Viardot, Massenet e Mendelssohn-Bartholdy.

Il concerto rientra nel calendario della 4° edizione della Primavera Pomposiana, promossa dal rettorato della Abbazia di Pomposa e realizzata dai volontari di APE, “Associazione Pomposa Eventi” in collaborazione con il Circolo Fedic Delta del Po e l’Associazione Pro Delta con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Polo Museale, dell’AICCRE Emilia-Romagna e del Comune di Codigoro. L’ingresso è libero

Informazioni: https://ape.abbaziadipomposa.it / info@ape.abbaziadipomposa.it

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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