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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna saranno circa 21 mila i lavoratori, di oltre 2600 aziende in difficoltà, che ne beneficeranno. Già lunedì prossimo la Giunta regionale autorizzerà le domande L’assessore regionale Costi: “Nessuno deve restare indietro. Il lavoro resta la nostra priorità”

Via libera a 38 milioni di euro per sostenere il reddito di quasi 21 mila lavoratori di oltre 2.600 aziende emiliano romagnole in difficoltà. La disponibilità delle risorse, procedure e tempi sono stati illustrati, oggi pomeriggio in Regione, dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi alle forze sociali, economiche e istituzionali dell’Emilia-Romagna durante i lavori del tavolo tecnico di monitoraggio regionale sugli ammortizzatori in deroga.
Già lunedì 27 la Giunta regionale, avendo ricevuto il decreto di finanziamento dal ministero nei giorni scorsi, autorizzerà le domande di cassa integrazione generale e mobilità in deroga ammettendo al pagamento le richieste presentate dalle aziende nel periodo gennaio-giugno 2015. Si tratta di 2673 domande di cassa per 20.749 lavoratori e la mobilità in deroga per 5 lavoratori.
«Un ulteriore passo in avanti – ha sottolineato soddisfatta l’assessore regionale alle Attività Produttive Palma Costi – per garantire un reddito a chi l’ha perso e non ha nessuna tutela consentendo anche di attivare le politiche attive necessarie a qualificare i lavoratori. Nessuno deve restare indietro, un modo per assicurare alle famiglie continuità di reddito. L’obiettivo resta comunque sempre quello di operare in modo diffuso per ricercare soluzioni di rilancio industriale così come previsto dal ‘Patto per il lavoro’ siglato la scorsa settimana con il sistema socioeconomico emiliano romagnolo di cui queste misure sono uno degli strumenti disponibili. Questo per uscire più rapidamente possibile dalla crisi e creare nuova e buona occupazione».
Inoltre in base al ‘Protocollo Quadro’ sul sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà (uno strumento finalizzato a diminuire il disagio dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali dovuto al tempo che intercorre tra l’inizio delle sospensioni dal lavoro e l’erogazione da parte dell’Inps dei trattamenti stessi) si potranno attivare finanziamenti individuali da parte delle banche a costo zero e a tasso zero a lavoratori dipendenti di aziende in crisi ovvero quelle imprese che hanno attivato ammortizzatori sociali con pagamento diretto da parte dell’Inps. Il finanziamento è un anticipo sui trattamenti di Cassa integrazione straordinaria, in deroga, Ordinaria, per imprese editrici e contratti di solidarietà difensivi che spettano al lavoratore per supportarlo nei periodi di temporanea assenza di reddito, in attesa di percepire da parte dell’Inps le indennità di sostegno al reddito.
Accedono ai trattamenti di mobilità in deroga i lavoratori disoccupati privi di altra prestazione legata alla cessazione del rapporto di lavoro (come ad esempio l’indennità di mobilità, disoccupazione speciale, ASPI, mini ASPI, disoccupazione speciale edile, eccetera) e che provengono da imprese situate nel territorio dell’Emilia-Romagna.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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