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da: organizzatori

“Delta del Po: Riserva della Biosfera Uomo, Natura e Sviluppo” è il titolo dell’incontro che si svolgerà venerdì 11 settembre 2015, alle ore 10:30, presso il Piano nobile del Castello Estense di Mesola, alla presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini.

La recente designazione di “Riserva di Biosfera” del Delta del Po, da parte dell’UNESCO, avvenuta ufficialmente a Parigi il 9 giugno scorso, sarà illustrata attraverso diversi interventi che richiameranno l’attenzione sulla valenza nazionale, e internazionale, dell’importante riconoscimento del Delta del Po come
Patrimonio Mondiale dell’Umanità: riconoscimento che rappresenta non solo un valore per la salvaguardia
ambientale, ma anche per lo sviluppo delle attività economiche e sociali del territorio.
L’incontro costituirà inoltre un momento di riflessione per proporre impegni e iniziative future da coordinare ed organizzare per la prossima gestione secondo il programma MaB dell’UNESCO, promuovendo funzioni di conservazione e sviluppo, che associno cioè la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali, nelle sedi di riferimento sia di parte veneta che emiliana (Porto Viro e Mesola).
Il sito della nuova riserva comprende, nello specifico, l’area protetta del Parco del Delta del Po di parte veneta e la porzione ferrarese del parco emiliano-romagnolo, quest’ultimo facente già parte del sito Unesco “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po”.
Precederà il convegno il concerto “LINGUAGGI” eseguito dal quartetto d’archi del conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria (Rovigo ) composto da Oleksandr Bernatskyi e Tetiana Goldakovska (violino), Linda Rusca (viola), Elisa Lazzarin (violoncello) della classe di quartetto del prof. Pasquale Alessandro Celeste con musiche di F. Gianella della classe di composizione del M. Pasquale de Rosa e di W. A. Mozart.
Dopo i saluti del sindaco di Mesola Gianni Michele Padovani, il tavolo di lavoro, presieduto da Marco Fabbri, sindaco di Comacchio, vedrà dapprima l’intervento di Tiziano Tagliani, presidente della Provincia di Ferrara, al quale seguiranno quelli di Massimo Medri, presidente dell’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po e di Mauro Giovanni Viti, commissario straordinario dell’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po.
Prenderà poi la parola il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, mentre concluderà l’incontro il Ministro Dario Franceschini.

Per Informazioni: Pro Loco di Mesola tel. 0533 993358 Mesola, 9 settembre 2015
Comune di Mesola – Segreteria del Sindaco Tel. 0533 993719 Fax 0533 993662

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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