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Da CLARA

Da lunedì 18 dicembre il personale incaricato da CLARA inizierà la distribuzione degli ecocalendari della
raccolta porta a porta per le zone della cintura urbana est di Cento (calendario C00), della cintura urbana
sud (C01) e della cintura urbana ovest e sud-ovest (C02), per le quali il calendario in vigore scade a fine
anno. I nuovi calendari sono già disponibili anche sul sito www.clarambiente.it e presso la sede CLARA di
Cento.
Gli ecocalendari, che avranno una nuova veste grafica, saranno accompagnati da una lettera che descriverà
anche le modifiche che saranno applicate progressivamente nell’arco del 2018 in tutto il territorio centese,
soprattutto per uniformare i servizi rispetto alle modalità già in uso da CLARA negli altri Comuni serviti.
In particolare, dal nuovo anno non saranno più consegnati i sacchi azzurri per la carta: chi ne ha ancora
potrà utilizzarli al massimo fino al 30 aprile, poi per la carta e il cartone si potranno usare degli scatoloni a
perdere (cioè l’operatore raccoglierà e getterà nel camion lo scatolone insieme al contenuto) oppure altri
contenitori di proprietà– es. bidoncini, cassette di legno o di plastica – a rendere (cioè l’operatore li
svuoterà e li ricollocherà nel punto di esposizione). Non cambierà nulla invece per i negozi e le attività
produttive che dispongono di bidone carrellato o cassonetto ad uso esclusivo.
Inoltre le lattine, i barattoli in acciaio, le vaschette in alluminio e in generale tutti gli imballaggi metallici
andranno inseriti nel sacco/bidone giallo, insieme agli imballaggi in plastica: nelle campane verdi si potrà
continuare a gettare solo il vetro.
Infine, la raccolta del verde avverrà anche nel capoluogo in giornate predefinite, con frequenza
settimanale. Nel corso dell’anno sarà anche consegnato, ad ogni utenza che ne ha necessità, un bidone
carrellato per questo tipo di scarti.
Tutte queste novità potranno essere considerate operative nelle varie zone dal primo giorno di validità del
nuovo calendario. Per esempio, per gli utenti delle zone C00, 01 e 02 saranno operative fin dal 2 gennaio,
per gli utenti delle frazioni e del forese (zone da C06 a C14) lo saranno dal 1° febbraio quando sarà
consegnato il calendario nuovo, e così via.
Nei prossimi giorni partirà anche la consegna porta a porta della dotazione annuale di sacchi: chi avesse già
esaurito o dovesse esaurire i sacchi in suo possesso prima della nuova consegna potrà ritirare l’occorrente
al Centro di Raccolta CLARA di via Malamini nei giorni e orari di apertura.
Un’ultima novità riguarda il canale di contatto telefonico: dal 1° gennaio 2018 il numero verde unico da
chiamare per tutte le richieste e le segnalazioni sui servizi CLARA sarà l’800-881133, gratuito sia da fisso che
da cellulare.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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