Skip to main content

Da Ufficio stampa e Comunicazione Cia – Agricoltori Italiani Ferrara

In occasione della Festa dell’agricoltura di Portomaggiore Cia Ferrara lancerà lo speciale servizio
“Agricoltura insieme”. Agricoltori che supporteranno con la loro esperienza i giovani aspiranti agricoltori

FERRARA – Accedere alla terra, ottenere fondi dai Psr – Piani di Sviluppo rurale e fare un progetto
d’impresa innovativo e diversificato. Sono solo alcuni degli step che devono affrontare i giovani che
vogliono diventare agricoltori, un percorso spesso a ostacoli che Cia – Agricoltori Italiani Ferrara ha
l’obiettivo di semplificare, per favorire il ricambio generazionale e dare nuova linfa al settore. Per farlo,oltre all’abituale consulenza dei tecnici dell’associazione, nasce il servizio “Agricoltura insieme”: uno speciale “affiancamento” da parte degli agricoltori Cia nei confronti di chi vuole diventare agricoltore e ha bisogno di un sostegno tecnico e burocratico, ma anche della preziosa esperienza di chi agricoltore lo è già. Lo sportello aprirà ufficialmente nel corso della Festa dell’Agricoltura di Portomaggiore il prossimo 13-14 maggio ma, come spiega Gianfranco Tomasoni, allevatore di Portomaggiore e uno degli ideatori, è già una realtà sul territorio. «L’idea di aprire questo servizio di supporto ai giovani che vogliono entrare nel settore – spiega Tomasoni – è nata letteralmente sul campo. Capita sempre più spesso di incontrare ragazzi che hanno la passione per l’agricoltura e buone idee, ma non sanno da dove cominciare o hanno ricevuto risposte vaghe e non soddisfacenti. Il compito di chi è già agricoltore e ha un’esperienza
alle spalle è, a mio avviso, quella di dare un indirizzo e spiegare dove andare e cosa fare concretamente.
Non è un servizio che vuole sostituirsi a quello dei tecnici della nostra associazione. Ma il primo approccio al nostro lavoro è spesso molto burocratico e credo, invece, sia importante trasferire ai più giovani la passione, il bello di fare agricoltura anche in maniera diversa e innovativa.»
Un obiettivo di supporto e sostegno che sta dando i primi frutti con Monia Mingozzi, 36 anni, che da
dieci gestisce un circolo ippico a Portomaggiore e vorrebbe integrare la sua attività, aprendo una fattoria didattica e un agriturismo. «Parteciperò alla Festa dell’agricoltura di Portomaggiore insieme agli agricoltori e ai tecnici di Cia come “testimonial” del servizio “Agricoltura Insieme”, che per me è stata una realtà ancora prima della sua “nascita” ufficiale – spiega la giovane imprenditrice. Quando ho deciso di coniugare la mia attuale attività alla didattica per i bambini e all’agriturismo, pensando che fosse un ottimo modo di rendere fruibile il mondo rurale, ho trovato molti ostacoli e diverse porte chiuse, un coro di “non si può fare”. Un’esperienza che credo capiti a molti giovani, soprattutto se parliamo agricoltura non tradizionale, quella definita multifunzionale. Il caso ha voluto che incontrassi Gianfranco Tomasoni della Cia, un allevatore che mi ha indirizzata e aiutata nel mio percorso, dandomi quello che nessuno mi aveva dato prima: ascolto e interesse reale per la mia idea. Grazie al supporto suo e dell’associazione, a settembre inizierò il percorso di formazione per diventare imprenditrice agricola e farò un investimento per acquistare del terreno.»

tag:

CIA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it