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Da direttivo Fiab Ferrara

Come Fiab Ferrara approviamo senza riserve la volontà dell’amministrazione comunale e della Polizia Locale di aumentare la sicurezza dei cilisti, con il controllo di luci, campanello, ecc. sanzionando chi pedala con bici prive di questi dispositivi fondamentali per la sicurezza. Siamo talmente d’accordo, che da anni, come volontari facciamo a maggio un’iniziativa, “Ciclisti Illuminati”, che mira proprio a aumentare la consapevolezza di chi gira in bici che farsi vedere è importante e “vitale”.
In questi anni, in accordo con il Comune di Ferrara e la collaborazione della Polizia Locale, abbiamo regalato e fisicamente installato sulle ruote alcune migliaia di catadiottri fondamentali per la visibilità laterale in condizioni di scarsità di luce.

La spinta mediatica dell’operazione controllo biciclette da parte dei vigili urbani è stata molto alta, con servizi sulla stampa locale e addirittura con un servizio su Rai TG3; benissimo, anche questo serve a ribadire che Ferrara è città delle biciclette.

Ma a noi di Fiab Ferrara piacerebbe andare oltre, continuando a parlare di sicurezza e di mobilità urbana.
Forse è il caso di dare delle priorità, tutto è importante, ma stabilire cosa fare prima è fondamentale.
Facciamo alcuni esempi: gli spostamenti Casa Scuola e Casa lavoro, l’ampliamento delle Zone 30, i controsensi ciclabili da estendere a molte vie del centro, il favorire i collegamenti centro periferia con piste ciclabili sicure e trasporto pubblico efficiente, avere stalli sicuri per legare le bici.
Cominciamo a parlare concretamente di questi argomenti, anche andando sui giornali e invitando le televisioni.
Un tavolo tecnico con le associazioni di categoria del commercio e le aziende di logistica per definire un piano che adotti la consegna delle merci ai necozi del centro con cargo-bike eliminando la miriade di furgoni che circolano per le ztl. Questi, secondo Fiab Ferrara, sono argomenti concreti e di peso che aumentano veramente la sicurezza dei cittadini, aumentando contestualmente anche la loro salute. Il tutto consegnando un’immagine della città sicuramente più gradevole e a misura d’uomo.

L’obiettivo di Fiab Ferrara è ambizioso, trasformare Ferrara città delle biciclette in Ferrara città dei ciclisti. Questo vorrebbe dire favorire l’uso delle due ruote, ma vorrebbe dire anche disincentivare l’uso del mezzo privato.

Di recente la Giunta Regionale Emilia-Romagna ha approvato un disegno di legge sulla mobilità ciclabile che prevede uno stanziamento di 25 milioni di euro. Contiamo che a fronte di progetti sostenibili, anche Ferrara possa usufruire di questi stanziamenti.
Discutiamo di questo, poi ben vengano le paginate sugli ombrelli di via Mazzini e sulle sanzioni alle bici, ma forse prima sarebbe il caso di pianificare argomenti più determinanti per la città e soprattutto prendere decisioni, ora e subito.

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FIAB


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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