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Da ufficio stampa

CIBO DI CITTADINANZA DALLA CARTA DI MILANO AL CIBO DEL FUTURO CIR FOOD SCOMMETTE SU UN FUTURO SOSTENIBILE: PRESENTATO IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2016

Al Festival di Internazionale a Ferrara CIR food e Fondazione G. Feltrinelli propongono una riflessione sui nuovi scenari sociali, culturali ed economici di accesso alle risorse alimentari
Una ristorazione più vicina alle persone e all’ambiente per l’impresa cooperativa che si impegna al raggiungimento degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda Onu 2030

Ferrara, giovedì 28 settembre 2017Reggio Emilia, 30 giugno 2017. –Produzione alimentare, distribuzione e consumo: quali modelli possono garantire soluzioni più inclusive, sostenibili e innovative e al tempo stesso garantire l’accesso al cibo di qualità?Saranno queste le domande al centro dei due appuntamenti organizzativenerdì 29 e sabato 30 settembredaCIR foodeFondazione Giangiacomo FeltrinellialFestival di Internazionale a Ferrara.

Nel mondo sono 800 milioni le persone denutrite, 2 miliardi di individui sono obesi o in sovrappeso, un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano – circa 1,3 miliardi di tonnellate –viene sprecato (Fonte: FAO, 2017). In Italia, nel 2016, la povertà assoluta ha riguardato oltre 4,7 milioni di persone, impossibilitate ad acquistare beni e servizi essenziali, mentre oltre2 milioni di famiglie non hanno risorsesufficienti perottenere uno standard alimentare accettabile (Fonti: Istat e Censis,2017).

Uno scenario di estrema gravitàcherestituisce l’urgenza di un confronto fattivo capace di portare a una profondariorganizzazione del sistema alimentare, italiano e mondiale.Riorganizzazione che parte dai nuovi luoghi di incontro tra domanda e offerta, da una crescente consapevolezza del legame tra cibo e salute, dalla necessità dipolitiche alimentari sostenibili.

“Anche quest’anno portiamo a Ferrara una riflessione su un tema cruciale– sottolineaGiuliano Gallini, direttore marketing strategico di CIR food–dalle cui soluzioni dipende la fisionomia del mondo che vogliamo creare. Occorre trovare nuove ed efficaci risposte alle necessità che provengono dalla società: a fronte di modelli di welfare che faticano a rispondere a bisogni sociali crescenti, urge interrogarsi per comprendere nuove forme di produzione, distribuzione e consumo che iniziano già ad emergere dal basso”.

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CIR food e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli per Festival di Internazionale a Ferrara

PROGRAMMA:

Venerdì 29 settembre, ore 14.30, Chiostro San Paolo-Sala della Musica
Tavoli tematici a porte chiuse -Manager, lavoratori, docenti, ricercatori ed esperti si confronteranno per indagare e approfondire sul “Cibo di Cittadinanza” anche partendo da best practiceesistenti.

Sabato 30 settembre, ore 11.30, Chiostro San Paolo
Incontro pubblico “Cibo di Cittadinanza”-Franca Roiatti, giornalista e scrittrice;Giuliano Gallini, Direttore Marketing Strategico CIR food;Joyce D’Silva Ambassador,Compassion in World Farming;Alessandro Banterle, Professore Università degli Studi di Milano, Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari. Introduce e modera:Massimiliano Tarantino, Segretario generaleFondazione G. Feltrinelli.

Dalla lotta agli sprechi alla diminuzione dell’inquinamento e dei rifiuti, dalla riduzione dei consumi energetici all’attenzione verso prodotti bio e da filiera corta: per CIR food, Cooperativa Italiana di Ristorazione, che aderisce alla Giornata Internazionale delle Cooperative indetta sabato 1 luglio da Onu e Ica e che nei giorni scorsi ha presentato ai soci il proprio Bilancio di Sostenibilità 2016, sostenibilità vuol dire agire su più fronti, con la consapevolezza che lo sviluppo è tale solo se la crescita è anche sociale, ambientale e culturale.

“Siamo consapevoli che l’attuazione dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile approvata dall’ONU richieda un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società – afferma Chiara Nasi, Presidente CIR food – e riteniamo di poter dare un contributo al raggiungimento degli obiettivi individuati, anche grazie al nostro essere impresa cooperativa. Un modello sociale in cui l’agire è fortemente intrecciato con le comunità in cui si opera e che per questo può offrire un grande contributo al cambiamento, anche in termini di uno sviluppo inclusivo, che non lasci indietro nessuno.”

In particolare, attraverso gli impegni presi nel Piano Strategico 2016-2020, CIR food agisce su 4 dei 17 fronti Sustainable Development Goals fissati dall’ONU: oltre 65.000 ore di formazione erogate (goal 4), in costante crescita negli ultimi 3 anni; produzione di energia da fonti rinnovabili (goal 7) che solo nel 2016 ha consentito un risparmio totale di 40 tonnellate di CO2; investimenti in ricerca e sviluppo (goal 8) attraverso l’istituzione nel novembre 2016 di una Direzione aziendale dedicata; impiego di modelli sostenibili di produzione e consumo rendicontati nel proprio Bilancio di Sostenibilità, certificato secondo le linee guida del Global Reporting Initiative – GRI 4 (goal 12).

Centrale per la Cooperativa Italiana di Ristorazione l’attenzione alla qualità agroalimentare con il 30% di prodotti Bio, Dop, Igp, Stg, equosolidali, a filiera corta e a km 0 somministrati nel 2016.
In linea con il 41% di italiani che orienta la scelta di un prodotto principalmente sulla base dell’origine italiana (fonte: Nomisma, 2017), CIR food ha, inoltre, preferito offrire pasta e carni bovine 100% italiani. L’impresa di ristorazione ha anche scelto di non acquistare alimenti derivati o prodotti utilizzando OGM e di non utilizzare olio di palma come ingrediente in nessuna delle sue preparazioni.

Sostenibilità di prodotto ma anche di processo, dunque: nelle cucine e nei centri di produzione pasti l’attenzione alla sostenibilità di CIR food si traduce sia nella preparazione di menu che rispondono a requisiti di salubrità e gradevolezza, sia in una gestione dei processi produttivi che minimizza il loro impatto sull’ambiente e la società. A tale proposito, l’investimento complessivo effettuato nel 2016 per attrezzature ad alta efficienza energetica è stato di 1,2 milioni di euro.

CIR food si conferma anche attenta al recupero delle eccedenze alimentari e alla lotta allo spreco, un fenomeno considerato grave dal 91% degli italiani (fonte: Swg/Last Minute Market, 2017). Nel 2016, grazie alle partnership con Banco Alimentare, Last Minute Market e Caritas, CIR food ha devoluto in beneficienza oltre 2.400 kg di alimenti.

“La qualità dei comportamenti imprenditoriali e sociali di un’impresa cooperativa è e sarà sempre più determinante per la creazione di valore per l’azienda – conclude ilPresidente CIR foodChiara Nasi–. Per noi di CIR food cibo è cultura, rispetto, etica e legalità. Una visione che si traduce in azioni concrete come dimostra anche il nostro sostegno alle Cooperative di Libera Terra – che gestiscono strutture produttive nelle terre confiscate alla mafia – dalle quali nel 2016 abbiamo acquistato più di 36.000 kg di prodotti”.

GRUPPO CIR FOOD: 560 MILIONI DI RICAVI NEL 2016

Utile netto di 15,7 milioni di euro nel 2016 per l’impresa italiana di ristorazione che continua il suo sviluppo anche nel settore commerciale. Chiara Nasi rielettaPresidente di CIR food..

Reggio Emilia, 26 giugno 2017.Nuovo consiglio di amministrazione e conferma di Chiara NasiPresidente diCIR food che ha presentato sabato scorso il bilancio 2016 all’assemblea generale dei soci. Ricavi a 560 milioni di euro, con utili pari a 15,7 milioni, per l’impresa cooperativache da oltre 40 anni è tra i principali attori italiani nel settore della ristorazione organizzata.Un sostanziale consolidamentodei risultati rispetto al 2015, anno caratterizzato dal successo di Expo e dai4 milioni di visitatori serviti in locali di nuova concezione,ideati appositamente per l’evento.

“L’esperienza positiva di Milanoha contribuito a dare un nuovo slancio a CIR food– ha dichiarato la Presidente Chiara Nasi –, che negli ultimi due anni ha incrementatogli investimenti nel segmento commerciale,dando vita ai nuovi formatdi ristorazione Chiccotosto, Let’s Toast, Aromatica, Viavai e l’ultimo nato Tracce.Nel corso del 2016, abbiamo aperto 10 locali nellearee con importanti flussi: centri commerciali, stazioni e ospedali, continuando a presidiarela qualità dei servizi di ristorazione pubblica, che ci vede leader in Italia nel segmento scuole e socio-sanitario. Risultati importanti sostenuti anche da un piano di investimenti di 21 milioni di euro per una crescita che si prefiggel’obiettivo di raggiungere 800 milioni di euro di ricavi nel 2020”.

Per scuole, ospedali, aziende e più in generale per chi mangia fuori casa (39 milioni di italiani/anno 2016, fonte Fipe 2017) CIR food ha prodotto nel 2016 84 milioni di pasti (+2,4%), grazie all’impegno di 11.500 dipendenti in servizio nei 1.300 centri cottura e negli oltre 100 locali commerciali in Italia. Dalla ristorazione collettiva proviene il 73,6% dei ricavi 2016, dalla commerciale il 12,4% e dal segmento buoni pasto il restante 14%.A questi numeri va aggiunto l’impegno e il contributo dei soci dell’impresa cooperativa, che vanta un capitale sociale in costante crescita a 25 milioni di euro (+8,7%) e un patrimonio nettodel Gruppo che supera i 141 milioni di euro. Una solidità confermata anche dal ristorno ai7.000 soci lavoratori, pari a 2,6 milioni di euro,ai quali è destinato anche unnuovo buono cultura per un valore complessivo di 350.000 euro.Grande attenzione poi anche al territorio e alle comunità di riferimento con 2,4milioni di euro destinati negli ultimi 3 anni a iniziative e associazioni locali.

“Il successo di CIR food nasce dalla consapevolezzadel valore culturale del ciboe dell’innovazionedi settore- sottolinea la presidente Nasi -. Una consapevolezza che sta crescendo anche nel servizio di ristorazione che offriamo alle imprese, dove il Gruppo è già presente inimportanti realtà aziendali, come Bulgari, Chiesi e Tetra Pak. Le aziende che ci hanno scelto condividono il nostro approccio nei confronti di un’offerta qualitativa, variegata e personalizzabile, incentrata su materie prime del territorio, nel rispetto dell’ambiente e soprattutto orientata al benessere delle persone. I nostri clienti hanno capito che il benessere psico-fisico dei propri dipendenti passa attraverso la sana alimentazione – conclude Nasi –che insieme alla convivialità costituiscono un vantaggio, oltre che per la salute, per la produttività dell’impresa”.

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CIR food – Cooperativa Italiana di Ristorazione
Con oltre 40 anni di storia CIR food Cooperativa Italiana di ristorazione è una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione collettiva (ristorazione scolastica, sociosanitaria, aziendale, per militari e per comunità), nella ristorazione commerciale, nel banqueting e nei servizi per il welfare alle imprese, con un fatturato di gruppo di 560 milioni di euro. Oggi siamo presenti in 17 regioni e 72 province d’Italia, producendo oltre 84 milioni di pasti l’anno grazie al lavoro di 11.500 persone, che sono la vera forza dell’impresa. “Rendere accessibile a tutta la società il piacere e la qualità della nutrizione, frutto di un lavoro che dia dignità alle persone”, questo è il nostro modo di vivere la ristorazione e di nutrire il futuro.

Per ulteriori informazioni:
CIR food – Cooperativa Italiana di Ristorazione
Contact: Daniela Fabbi, Responsabile Comunicazione
Tel. +39 0522 53011, Cell. +39 335 5649772
e-mail: d.fabbi@cir-food.it
tw: @daniela_fabbi Ufficio stampa per CIR food- Homina
Contact: Viviana Spadoni, cell. +39 334 2938323
Paola De Bartolo, cell. +39 339 1060492
e-mail: viviana.spadoni@homina.it
e-mail: paola.debartolo@homina.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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