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Si chiamerà “Clara – Servizi Ambientali per il Territorio” la Newco nata dall’unione delle società Area Copparo e Cmv, le due multiutility in-house specializzate nella raccolta rifiuti e servizi, che conta fra i soci 22 comuni della provincia di Ferrara. Nome, logo e sede sono stati svelati ieri mattina in conferenza stampa in comune a Copparo; al tavolo dei relatori il sindaco di Cento, Piero Lodi, e quello di Copparo, Nicola Rossi, l’amministratore unico di Cmv Raccolta, Nicoletta Bologna, e Gian Paolo Barbieri, attuale presidente di Area.
“Abbiamo voluto svelare logo e nome con sei mesi di anticipo rispetto alla chiusura della procedura di fusione fra le aziende – ha spiegato Barbieri – per dare la possibilità ai nostri utenti di abituarsi al nuovo nome, per imparare a conoscerci.”
Azzurro e verde, il logo della Newco riprende i colori che hanno caratterizzato per tanti anni le due aziende e diventa il marchio di una nuova realtà del territorio che non intende perdere il contatto con i cittadini.
“In rappresentanza di tutti i comuni soci di Cmv sono felice di poter dire che questa giornata è un punto di approdo, per il duro lavoro fatto in questi mesi, ma è anche un nuovo inizio – ha spiegato il sindaco Lodi – Con la nascita di Clara si apre una nuova dimensione geografica e politica: geografica perché tutti i comuni del ferrarese, eccetto Ferrara e Argenta, entrano a far parte di una stessa realtà territoriale che fornisce ai cittadini interessati un interlocutore unico, più forte e credibile. Con la nuova società facciamo un grande passo avanti verso la semplificazione, superiamo i campanili unendo luoghi e prassi per dare ai nostri cittadini una maggiore efficienza di governance. Diventiamo infatti più grandi, ma non perdiamo affatto la nostra identità locale”.
A fare eco il sindaco di Copparo: “E’ l’inizio di un nuovo percorso che sconvolge un po’ il punto di vista culturale che avevamo della raccolta dei rifiuti: si focalizzerà sul cercare la migliore risposta possibile delle comunità di riferimento. Il prossimo step sarà riuscire a creare un’azienda in grado di fare del rifiuto una risorsa. La nostra volontà è migliorare la vita e la salute dei cittadini, ma anche riuscire ad abbattere le tariffe, dopo un momento di investimento necessario sono sicuro che ci riusciremo”.
Concorda con il beneficio che la fusione porterà alla comunità anche l’amministratore unico di Cmv Raccolta, Nicoletta Bologna. “Questo percorso fatto assieme sarà assolutamente positivo per i cittadini, stiamo lavorando per questo.”
“Anche se l’iter di fusione non è ancora terminato – ha concluso Barbieri – noi stiamo interagendo e lavorando già come una sola azienda, con incontri settimanali per procedere unitariamente su tutti i fronti e le idee chiare rispetto a quello che sarà. I prossimi passi saranno innanzitutto la consegna dei bilanci consuntivi 2015, necessari per il riparto delle quote, poi la conclusione del confronto con i sindacati, per gli aspetti legati al progetto di fusione dal punto di vista della gestione dei nostri lavoratori, infine il voto del progetto di fusione in tutti i consigli comunali interessati. A settembre avremo quindi l’atto formale di fusione e la nascita di Clara.”
Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da un rappresentante ex Area, uno ex Cmv e uno di Comacchio, visto che è atteso l’ingresso nella in-house anche del comune costiero. I nominativi dei membri del Consiglio saranno indicati dai soci.
La sede principale sarà a Copparo, nella struttura dell’ex caserma dei Carabinieri, di fianco alla sede del Municipio: l’edificio è in disuso e sarà oggetto di una ristrutturazione importante, così come potrebbe essere inglobato nel progetto la palazzina dell’ ex dispensario dell’AUSL, per la cessione del quale sono in corso serrate trattative.
“Resteranno operative le due sedi attuali, tutti gli sportelli per l’utenza e i servizi di call center – ha rassicurato infine Barbieri – Clara si presenta ai cittadini come un’azienda maggiormente efficace e competitiva, con un bacino di 120.000 clienti domestici e 13.500 aziende su un territorio di quasi 2.000 chilometri quadrati di superficie, ma vicina agli utenti”.

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Ingrid Veneroso

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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