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Da organizzatori

Alternanza scuola lavoro, un progetto di collaborazione tra Cna e Ipsia coinvolge sedici piccole e medie imprese e le classi terze degli indirizzi elettrico, autoriparazione e moda

Così i giovani «imparano» dagli imprenditori cosa è il lavoro

Il meccanico, l’elettricista, o la stilista sono il futuro, così come lo pensano tanti ragazzi che frequentano istituti superiori e professionali. Saperne il più possibile di motori, o impianti, magari di ultima generazione, o di ideazione e confezione di abiti è certo indispensabile, ma oggi, però, non basta. Il lavoro è anche tante altre cose.

La nuova disciplina dell’alternanza scuola – lavoro, prevista dalla cosiddetta «Buona scuola», con l’obiettivo di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, prevede un monte di almeno 400 ore per il secondo biennio e l’ultimo anno di studi degli istituti tecnici e professionali, e almeno 200 ore nel triennio per i licei.

Su questa base, l’Istituto Ipsia “Ercole I d’Este” di Ferrara e la Cna hanno concordato un intenso programma di collaborazione, per l’anno scolastico 2016-2017, che coinvolge gli studenti degli indirizzi elettrico, meccanico dell’autoriparazione e moda, il cui orientamento al lavoro è preso in carico da sedici imprese dei rispettivi settori.

In sostanza, come spiega la professoressa Anna Guglielmetti, Funzione strumentale Alternanza scuola – lavoro dell’IIS Copernico-Carpeggiani ed Ercole I D’Este, nelle classi terze dell’Ipsia, in un prima fase gli imprenditori impartiscono lezioni tecnico-pratiche in aula agli studenti, non avendo questi competenze sufficienti per mettere alla prova le proprie capacità all’interno delle aziende, mentre in una seconda fase, orientativamente all’inizio di maggio, gli studenti trascorreranno due mattinate presso le sedi di lavoro degli imprenditori, per cimentarsi sotto la loro guida.

Le classi degli «elettrici» hanno già completato il giro di lezioni, grazie al contributo delle aziende Brt Elettrica di Roberto Bertazza, Armando Folli Impianti Elettrici, Impianti Termosanitari di Marco Guerzoni e Gabriele Pozzati, Manuele Marani e Giuseppe Telloli. Ora è il turno delle classi di meccanica e delle imprese Autofficina Pedriali di Marco Pedriali, Centro Revisioni Dolcetti di Gianni Dolcetti, Moro Gomme di Ermanno Ledda e C., Nuova Officina Nord di Devid Fiorini, Tuttogas Autofficina di Francesco Valeriani e Paolo Frabetti.

E di Estense Motori, il cui titolare Terenzio Motta, con i suoi collaboratori, ha tenuto desta l’attenzione degli studenti della Terza B per una intera mattinata, presentandosi con l’ultimo splendente modello, appena posto sul mercato, del marchio d’auto del quale è rivenditore.

Interessatissimi i giovani, alla scoperta di tutti i segreti – caratteristiche tecniche, prestazioni, optional e quant’altro – del gioiellino al centro del laboratorio scolastico. “Il mestiere del meccanico è cambiato tantissimo, in rapporto alla forte evoluzione delle tecnologie automobilistiche – spiega Motta, che ha iniziato la propria attività nel 1972 – Oggi parliamo della figura del meccatronico, che deve essere in grado di conoscere perfettamente i requisiti tecnici del mezzo che gli è affidato e, perciò, assicurare il massimo di efficienza e, soprattutto, di sicurezza sulla strada”.

Ma alle lezioni degli imprenditori si apprendono anche altre cose: “Cerco di far capire ai ragazzi – aggiunge Motta – che usciti dalla scuola si deve continuare a studiare, a capire, a imparare”. In realtà i giovani hanno fretta di lavorare, spiega Anna Guglielmetti. “Ma è indispensabile che acquisiscano le conoscenze necessarie. Sono contenti quando è il momento di effettuare stage in azienda. Ne escono quasi sempre cambiati, in meglio. E’ la cosa che a loro piace di più”. Fra qualche mese toccherà anche a loro, agli elettrici e meccanici Ipsia, entrare direttamente nel cuore dell’impresa, per capire come funziona davvero

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