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da: ufficio stampa Coldiretti

Non sono pochi i temi “caldi” sul tavolo regionale competente per l’agricoltura, oggi snodo cruciale per i rapporti tra imprese ed istituzioni ancora più rilevante dopo la chiusura delle Provincie. Tra i tanti anche quello delle zone vulnerabili ai nitrati, con una proposta di modifica che si è fermata da troppo tempo nel cassetto.

Giovedì 23 giugno è il giorno della mobilitazione generale delle campagne a difesa di tutti gli imprenditori agricoli che ogni giorno devono battersi per assicurare la sopravvivenza delle loro aziende, promosso da Coldiretti Emilia-Romagna, lamentando tutta una serie di questioni e temi che hanno ormai fatto traboccare il vaso della pazienzaagricola, in larga parte a causa di ritardi e indecisioni da parte dell’assessore Agricoltura, Caccia e Pesca Simona Caselli.

Tra le questioni che toccano da vicino le imprese agricole anche della nostra provincia c’è sicuramente il continuo rinvio della revisione delle aree vulnerabili ai nitrati.

Coldiretti Ferrara ritiene infatti grave non sia ancora stato fatto alcun passo concreto per rivedere le aree vulnerabili ai nitrati che nel nostro territorio sono praticamente la totalità, nonostante le ricerche ed evidenze scientifiche, certificate anche dalla università di Ferrara, ormai da diversi anni. Anzi, proprio per confutare su basi concrete la “semplificazione” che da anni vede la provincia di Ferrara come area vulnerabile, e nella quale quindi le aziende agricole devono limitare il ricorso alle concimazioni e gestire in modo più oneroso le pratiche colturali, aveva lavorato il Parco Scientifico Agro Alimentare, che già nel 2011 avevapresentato i risultati degli studi realizzati in diversi areali del ferrarese, mettendo in rilievo che non si poteva addossare al solo comparto agricolo la presenza di nitrati nelle acque, ma anzi che le fonti principali erano altro (scarichi industriali e domestici), offrendo la possibilità di una richiesta di revisione delle zone stesse, da farsi in modo più puntuale in base al tipo di terreno e bacino idrografico di riferimento.

Coldiretti chiede quindi che la regione presenti sollecitamente a Bruxelles una proposta di modifica delle aree vulnerabili nitrati che tenga conto delle nuove fonti di inquinamento non agricole, restituendo una parte di competitività alle aziende ferraresi, limitando la discriminazione del nostro territorio rispetto ad altri vicini.

La presenza dei nostri soci e dei nostritrattori che assedieranno la Regione per evidenziare tutto il malumore ed il disagio per quello che non si concretizza pur a fronte di promesse, deve essere il segno che occorre muoversi e togliere i dossier ed i buoni intenti dai cassetti e farli arrivare sui tavoli dove si decide, sostenendoli fino in fondo se si vuole dare ancora opportunità alle imprese agricole e non condannarle a soccombere per non aver saputo fare la propria parte istituzionale.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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