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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

In collaborazione con l’Associazione Spazio Grisù, dal 24 giugno e ogni settimana, il mercoledì dalle 8 alle 14, un hangar della vecchia caserma dei vigili del fuoco di Ferrara diventerà lo spazio per il primo mercato contadino coperto della nostra città, ideato per portare in città i prodotti della campagna.

E’ stato presentato oggi alla stampa ferrarese il nuovo progetto che coinvolge l’Associazione Spazio Grisù di Ferrara e Coldiretti Ferrara, fondazione Campagna Amica e le aziende agricole di Agrimercato.
A partire da mercoledì 24 giugno si terrà infatti nei locali sino ad ora inutilizzati di una parte della ex caserma dei Vigili del Fuoco di Ferrara, tra le vie Poledrelli e Ortigara, un mercato contadino esclusivo di Campagna Amica, il primo al coperto in città.

L’inserimento di un mercato in questo quartiere rientra tra le più ampie finalità di attività e di promozione del territorio che Coldiretti ha condiviso con l’associazione che da alcuni anni ha in gestione gli spazi dismessi della caserma.

“E’ una nuova sfida – sottolinea il responsabile provinciale di Campagna Amica Ferrara, Riccardo Casotti – per le nostre imprese, ma ancor prima una opportunità sia per gli agricoltori che animeranno il mercato, potendo vendere direttamente i loro prodotti secondo le logiche della filiera “corta” , ovvero senza intermediazioni dal campo alla tavola, sia per i cittadini ed i consumatori che potranno avere una ulteriore occasione di acquisto di prodotti locali, di qualità, di stagione e garantiti direttamente dal produttore”

Apprezzamento per l’iniziativa è stata espressa da Roberto Serra, assessore alle attività produttive ed al commercio del Comune di Ferrara.
Iniziativa che è scaturita dall’intenzione dell’Associazione Grisù di ridare una funzione ed un ruolo a questa struttura, favorendone il recupero da parte delle imprese che si sono già insediate (tutte di profilo innovativo), e costruendo occasioni di socialità per tutti i possibili fruitori: di servizi delle imprese, delle serate culturali e musicali, del mercato contadino e di altro che sarà posto in essere per poter diventare utile ed interessante per i cittadini.
Argomenti che sia il presidente dell’Associazione, Fabrizio Casetti, sia l’esperta di promozione e sviluppo, Adelaide Vicentini, hanno toccato e ribadito sottolineando la priorità del recupero e riutilizzo dell’edificio e più in generale della nuova funzione che esso può sviluppare sia per il quartiere che per l’intera città.

Il mercato avrà cadenza settimanale, con orario di attività dalle 8 alle 14 e verrà inaugurato mercoledì 24 giugno alle 10 con un brindisi ed un assaggio dei prodotti agricoli in vendita: dal parmigiano reggiano, ai salumi, alla frutta ed alla verdura di stagione, al vino, alla farina, alla pasta, ai cosmetici naturali, al miele, alle confetture ed ai conservati.
Sono previsti omaggi e gadgets per i primi clienti, oltre ad assaggi e degustazioni a cura delle aziende agricole, oltre alla possibilità di una sosta ristoratrice nel giardino interno per degustare quanto acquistato.

L’ingresso per il pubblico è da via Ortigara, con possibilità di parcheggio gratuito negli spazi vicini alla ex caserma.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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