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Da ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Venerdì 16 marzo, dalle 9 alle 12 e domenica 18 marzo dalle 9 alle 17, nei mercati contadini di Porta Paola e di Piazza Municipale, anche a Ferrara la raccolta firme per dire basta alle etichette non trasparenti ed al cibo falso nel carrello della spesa.

Salvare il nostro cibo e rendere trasparente il carrello della spesa è l’obiettivo dell’iniziativa che si svolgerà da domani venerdì 16 marzo in diverse piazze della nostra regione.
A Ferrara l’appuntamento è presso il mercato contadino di Porta Paola, venerdì 16 marzo, dalle 9 alle 12, e successivamente domenica 18 marzo, in occasione del mercato contadino di Ferrara in Piazza Municipale, dalle 9 alle 17.
Stessa iniziativa anche a Portomaggiore, nell’ambito del mercato settimanale del venerdì mattina.
È l’avvio di una tre giorni di mobilitazione popolare, già in atto a livello nazionale, che in Emilia Romagna si svolgerà per tutto il fine settimana nei principali mercati di Campagna Amica ed in diversi comuni, con la raccolta firme a sostegno della petizione #stopcibofalso per chiedere all’Unione Europea di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti.
La mobilitazione proseguirà in tutti i mercati, aziende e botteghe di Campagna Amica fino alla fine di aprile.
Nonostante i passi avanti – sottolinea Coldiretti – permangono ancora ampie zone d’ombra per cui ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta che mettono a rischio la salute, come dimostrano i ripetuti allarmi alimentari.
L’iniziativa in piazza Municipale coincide anche con la Festa di Primavera, organizzata da Campagna Amica e da Giovani Impresa Ferrara.
Nel corso della giornata di domenica, presso il gazebo Coldiretti, allestito in piazza Municipale, sarà presente un punto informativo sulla stagionalità delle produzioni, con distribuzione di palloncini ai più piccoli, il gioco dell’orto e dei semi.
Sarà anche possibile degustare prodotti tipici e conoscere in anteprima la colomba pasquale realizzata con la farina del grano Giorgione e con tutti gli ingredienti (dal burro alle uova, allo zucchero, alla frutta candita made in Italy).
A chi si fermerà a sottoscrivere la petizione popolare #STOPCIBOFALSO, in omaggio sino ad esaurimento una shopper in cotone per la spesa e la ruota della stagionalità di frutta e verdura italiana.

COLDIRETTI FERRARA – ufficio stampa: 0532/979723 – 335 5978493
fax 0532 978458 riccardo.casotti@coldiretti.it – relazioniesterne.fe@coldiretti.itwww.coldiretti.it

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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