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Da Coldiretti

Coldiretti: giovani imprenditori ed innovazione, agricoltura prima scelta. L’oscar green 2017 tocca anche l’agriturismo Ca’ Nova di Ro ferrarase. Assegnati i premi Oscar Green di Coldiretti Giovani Impresa alle giovani aziende agricole innovative della nostra regione.

Si è svolta lo scorso 18 Luglio, presso l’azienda vitivinicola e agrituristica Condè, a Fiumana di Predappio (FC), la premiazione regionale di Oscar Green 2017, il premio per l’innovazione in agricoltura, giunto all’undicesima edizione, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per premiare le aziende capaci di conquistare il mercato con idee e prodotti innovativi.

Con l’occasione sono stati resi noti anche i dati incoraggianti relativi all’imprenditoria agricola giovanile in Regione. L’agricoltura è in testa alle preferenze dei giovani dell’Emilia Romagna che intendono mettersi in gioco come imprenditori, avviando un’attività propria. È quanto emerge da un’ analisi di Coldiretti Emilia-Romagna, sulla base dell’apertura di nuove aziende giovanili in Regione nel primo trimestre del 2017, rilevata da Movimprese dell’Unione regionale delle Camere di Commercio.

Nei primi tre mesi di quest’anno il settore agricolo è stato l’unico settore che ha fatto registrare un aumento delle imprese under 35, con una crescita del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro un calo medio di tutte le imprese giovanili regionali del 4,7%. Ciò che entusiasma di più è che tra coloro che fanno dell’agricoltura una scelta di vita, più del 50% è laureto ed il 60% sceglie attività e prodotti innovativi, garantendo così crescita e sviluppo al settore agricolo. Oggi il 70% delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche all’agricoltura biologica e alla cura del verde, compresa la produzione di energie rinnovabili. I giovani sono sempre più attenti all’agricoltura sostenibile e alla valorizzazione del territorio e del paesaggio.

Tra le 80 aziende che hanno partecipato alle finali regionali di Oscar Green c’è un’esemplificazione delle capacità innovative dei giovani imprenditori. Lo dimostra Cassie Margaret Puttock, studentessa inglese che in piena Brexit lascia l’università di Oxford per venire in Emilia Romagna a produrre formaggi biologici sull’Appennino Parmense, vendendoli direttamente in azienda e attraverso i mercati di Campagna Amica. Lo dimostra anche Fabio Monti, dell’azienda Ca’ Monti di Fontanelice (Bo), che ha trasformato un arbusto infestante come il sambuco in una risorsa aziendale, ricavandone la“Sambuchella”, un condimento aromatico molto versatile in cucina. Tra i premiati c’è anche Gabriele Zannini di Modena che ha creato la prima e per ora unica filiera tutta italiana di luppolo, coinvolgendo nel progetto anche l’università di Parma. Queste sono solo alcune delle aziende premiate, cui si aggiungono altre che hanno ottenuto menzioni speciali tra le quali, per la categoria “ambiente”, anche l’Agriturismo ferrarese Ca’ Nova di Jacopo Tasca, di Ro Ferrarese (FE), che si trova nei pressi del sito dove è stato ricostruito un vecchio mulino ad acqua, a ricordo delle numerose attività di questo tipo che un tempo erano diffuse lungo tutto il percorso del grande fiume e che anche Riccardo Bacchelli, con il suo romanzo storico “il mulino del Po” ha contribuito a far conoscere a tutto il mondo. In questo territorio “Cà Nova” rappresenta un’occasione goloso per i turisti e gli amanti delle cose buone, semplici e tradizionali, per una golosa sosta, dove l’occhio si perde tra la pianura ed i maestosi argini del fiume, magari da percorrere con la bicicletta sul percorso della destra Po, da Ferrara sino al delta.

Secondo il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Minardi, “il ritorno dei giovani in agricoltura non è solo un interesse generico per la campagna e la vita bucolica, ma è soprattutto un scelta imprenditoriale, determinata anche dalle forti innovazioni che corrono sui campi, con l’applicazione di nuove tecnologie all’avanguardia che mettono alla prova i giovani della generazione digitale, sia sul fronte economico sia sul fronte di tutela ambientale, cha in parte sarà possibile approcciare daparte anche di nuove imprese attraverso i bandi regionali di nuovo insediamento per i giovani sotto i quarant’anni previsti dal Piano Regione di Sviluppo Rurale”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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