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Da ufficio stampa Ferrara Musica

COLLEGE: IL FILM MUTO DI BUSTER KEATON
CON L’ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE DAL VIVO DELL’OCTUOR DE FRANCE MUSICHE ORIGINALI SCRITTE E DIRETTE DA GABRIEL THIBAUDEAU
In programma anche due cortometraggi
del cartone animato “Felix the Cat”

Dopo il successo dei film L’Homme qui rit, The phantom of the opera e La febbre dell’oro nelle scorse stagioni, anche quest’anno Ferrara Musica propone una serata dedicata al cinema muto accompagnato dal vivo: lunedì 26 marzo – Teatro Comunale Claudio Abbado, inizio alle 20.30 – è in programma College (titolo italiano Tuo per sempre, 1927), uno dei capolavori di Buster Keaton, che lo ha anche diretto insieme a James W. Horne. Il film verrà proiettato con l’accompagnamento musicale scritto dal compositore canadese Gabriel Thibaudeau ed eseguito dal vivo dall’ensemble Octuor de France, formato da Jean-Louis Sajot (direttore musicale e clarinetto), Yuriko Naganuma (primo violino), Florence Roussin-Zaleman (secondo violino), Laurent Jouanneau (viola), Paul Broutin (violoncello), Hsiao-Ling Chang (contrabbasso), Vincent Reynaud (fagotto), Marc Michels (corno), Jean-Michel Davis (percussioni).
College mette in scena la consueta inventiva del genio comico di Keaton, all’epoca re del cinema muto: al di là della slapstick, il repertorio offre situazioni acrobatiche, scenografie movimentate e trovate spesso assai originali a servizio di un plot narrativo semplice. Nonostante si sia diplomato come il miglior studente della scuola, passato al college Ronald (Keaton) continua a non riuscire a fare colpo sulla ragazza della quale è innamorato (Mary). Agli studiosi, la giovane preferisce gli atleti. E allora vediamo il nostro protagonista dalla faccia triste industriarsi per giocare a baseball, praticare l’atletica leggera e partecipare a una gara di canottaggio grazie al sostegno interessato del preside , con risultati costantemente disastrosi. Le sua doti atletiche emergeranno in tutto il loro fulgore soltanto quando viene a sapere che la ragazza è in pericolo.
La serata è completata dalla proiezione, anch’essa accompagnata musicalmente dal vivo, di due cartoons di Felix The Cat. Primo vero divo del mondo dell’animazione, ha raggiunto da subito un successo planetario godendo negli anni Venti del Novecento di una popolarità pari a quella di Charlot. A metà strada tra Krazy Kat di George Herriman, Oswald il coniglio fortunato e Topolino di Walt Disney (che si ritiene sia stato influenzato nella realizzazione di questi personaggi), Felix the Cat è diventato presto uno dei grandi personaggi del cinema americano.
Biglietti da 7 a 24 euro; speciale giovani da 6 a 12 euro; last minute dalle 19.30 (da 15 a 20 euro); telefono 0532 202675 – email: biglietteria@ferraramusica.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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