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Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Un itinerario di quattro giorni attraverso paesaggi di ineguagliabile fascino, che conferiranno lustro alla leggendaria “1000 Miglia”, la più prestigiosa competizione al mondo tra auto d’epoca. Cresce l’attesa in laguna per l’evento automobilistico che, il 16 maggio prossimo, prenderà il via, come da tradizione, da Viale Venezia a Brescia.

Gli equipaggi che parteciperanno alla 1000 Miglia 2018 saranno 440 più 10 della Categoria Militare, per un totale di 900 persone, provenienti da 36 diversi Paesi, di tutti i continenti.Gli italiani rappresentano circa il 28% degli accettati.Fra le auto in gara spiccano 99 esemplari che hanno preso parte ad una delle edizioni della 1000 Miglia dal 1927 al 1957.

Per la prima volta, l’evento automobilistico, giunto alla trentaseiesima edizione, toccherà la Città di Comacchio (16 maggio), mediante un passaggio con controllo a timbro, prima che le vetture d’epoca in gara, possano riprendere il viaggio alla volta di Cervia-Milano Marittima. “Il passaggio della 1000 Miglia a Comacchio – riconosce il Sindaco Marco Fabbri – costituisce un’occasione straordinaria per promuovere, congiuntamente all’evento automobilistico più importante al mondo, anche la nostra storia, la nostra gastronomia ed il nostro Parco del Delta che, nel 2015 a Parigi, è stato proclamato tredicesima riserva della Biosfera Mab Unesco. Siamo entusiasti per l’inserimento di questo territorio nel percorso della Freccia Rossa e siamo, altresì, lieti del connubio che lega Comacchio, ad un evento di prestigio internazionale.”

Hanno preso parte alla presentazione della “1000 Miglia”, effettuata oggi, venerdì 23 marzo 2018, nella cornice storica di Palazzo Bellini,il Vice Presidente del Comitato Operativo della “1000 Miglia”, Giuseppe Cherubini e l’Assessore alla Cultura e agli Eventi Alice Carli.

Quattro sono le tappe che si snoderanno lungo un percorso suddiviso in altrettante giornate che, da Brescia toccherà diverse località, sino alla capitale e ritorno. La presentazione è stata impreziosita questa mattina dalla proiezione di un video “I 90 anni della 1000 Miglia.”

Gli alunni della classe III D dell’Istituto di istruzione secondaria di primo grado “Alessandro Zappata” di Comacchio, accompagnati dai docenti Iolanda Boffardi e Giovanna Galeone hanno allietato, con la loro partecipazione, la conferenza stampa. In rappresentanza dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi erano presenti la dirigente scolastica Maria Gaiani ed il vicario Gianluca Coppola. Sul sito www.1000miglia.it è consultabile il percorso completo con vetture ed equipaggi. Tra i Vip in gara, da segnalare Piero Pelù, gli ex piloti Nicola Larini (Ferrari) e Walter Rohrl (Rally).

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COMUNE DI COMACCHIO


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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