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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Il 21 marzo scorso si è svolto presso il nido comunale d’infanzia “il giglio ” l’incontro rivolto ai genitori sul tema “telecamere nei servizi per l’infanzia”, condotto da Silvia Senigalliesi, psicopedagogista del Centro per le famiglie del Delta la Libellula. L’argomento di grande attualità, rimbalzato dai media nazionali ai social network, dopo recenti, incresciosi fatti di cronaca avvenuti in alcune località italiane, è molto sentito anche a Comacchio. Alcune mamme del territorio sono promotrici insieme ad altre di una raccolta di firme a livello nazionale, tesa a richiedere l’installazione delle telecamere negli asili. Buona è stata la partecipazione all’incontro, visto l’interesse suscitato dal tema del videocontrollo nelle strutture educative.

L’argomento non costituisce un tabù nè per il Comune di Comacchio, rappresentato dalla coordinatrice pedagogica Patrizia Buzzi, responsabile del servizio Pubblica Istruzione, nè dalla Cooperativa sociale Girogirotondo, che gestisce la struttura, rappresentata per l’occasione dal direttore Carla Carli e dalla coordinatrice pedagogica Agnese Malpeli e dal personale educativo. L’incontro si è svolto in un clima molto sereno e disteso, grazie ad un confronto franco e costruttivo.
Obiettivo principale è stato quello di porre al centro la relazione di fiducia e di delega tra i genitori e le educatrici dei loro figli.
Si è ribadito quanto al centro del progetto pedagogico dei servizi per l’infanzia comunali ci sia sempre il bambino e il suo benessere, alla base del quale è fondamentale che famiglia e scuola costruiscano un’alleanza educativa per far si che i bimbi trascorrano serenamente la loro giornata al nido. Il nido è stato concepito come servizio che produce e dissemina cultura educativa per l’infanzia, inserito a sua volta nella rete dei servizi per la prima infanzia della Regione Emilia Romagna, che vanta i servizi educativi più innovativi e di qualità a livello mondiale.

Si è ritenuto fondamentale non limitare il dibattito sull’argomento ai soli social network, dove si è sviluppato, ma di calarlo in un contesto reale, in un servizio vero come quello del nido, in cui genitori e professionisti dell’educazione possono parlarsi guardandosi in faccia, perchè argomenti importanti come questo richiedono un dibattito serio ed approfondito,scevro di strumentalizzazioni con vuoti di confronto critico a scapito dell’ascolto reciproco, dello scambio attraverso la parola, il rispetto dell’opinione altrui, oltre che della propria. Quelli citati sono i limiti dello scambio di vedute che prende origine sui social network.
Grazie alla professionalità e alla preparazione di Silvia Senigalliesi e all’intervento competente delle educatrici, i genitori hanno potuto focalizzare cosa significa ENTRARE in un nido per un bimbo, quanto sia delicato il momento che attraversa con la mamma ed il papà, quando quando viene affidato ad un’altra persona fino a quel momento sconosciuta. Il piccolo prima di riconoscerla e fidarsi piange e quindi va colto il significato di quel pianto, occorre saperlo distinguere da un pianto di un bambino che vive una situazione di disagio profondo o di eventuale maltrattamento.

Durante l’incontro e’ stata inoltre affrontata l’importanza che riveste questo passaggio per la crescita cognitiva psciologica di un essere umano e quanto sia determinante la presenza attorno al bambino dei genitori e di personale educativo che lavora in sintonia e in accordo con la famiglia. La relazione di accordo e fiducia si costruisce, passo dopo passo, attraverso momenti di facili comprensioni ed attraverso domande per risolvere dubbi, e quindi in primis attraverso il dialogo aperto e costruttivo, modalità di approccio che il personale del nido “Il giglio” mostra da sempre nella sua offerta educativa e professionale.

La conclusione alla quale si è giunti è quella secondo cui le telecamere non risultano una necessità, ma non sono escluse per un futuro, qualora se ne ravvisasse il bisogno espresso dal gestore, dal Comune di Comacchio, titolare del servizio, o dalla maggioranza dei genitori che hanno mostrato una estrema serenità e fiducia nei confronti del personale educativo.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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